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THEODORE UNIT - 718
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Reviewed
by Moro
VOTO (da 1
a 5) : 3,5
Più che di un gruppo, qui bisogna parlare di una compagine di b-boy, riuniti sotto l'ala protettiva di Ghostface, per portare avanti un progetto (o ritenuto tale) nato un po' di anni fa ma solo ora sfociato in un disco, questo fresco e ben suonato "718". In teoria il gruppo originale doveva essere formato dallo stesso Ironman, JoJo Pellegrino, Wigs, Solomon Childs e Trife, ora la formazione si presenta rimaneggiata e nella seguente forma: Ghostface, Kryme Life, Cappadonna, Wigs, Du-Lilz, Trife Da God e Solomon Childs. Come si può chiaramente notare dalla tracklist, praticamente la formazione non è mai al completo: gran parte del lavoro ricade sulle spalle di Tony Starks, Trife e Solomon Childs, che sorreggono degnamente la baracca. Gli altri appaiono sporadicamente in qualche traccia, sembra quasi solo per concessione divina, quasi a voler dar loro un contentino. La qualità media delle basi è decisamente elevata, si alternano tracce dal classico sapore Wu, ad altre più party ma comunque stilose, ad altre ancora dall'appeal più old school. Wally Camp stilisticamente resta sempre un grande, sentitelo in "Guerilla Hood", "88 Freestyle" o "Smith Brothers" per credere. Anche Trife ha un gran bello stile anche se meno personale: il meglio lo da in "Punch In Punch Out", "Paychecks" e "Who Are We?" (in parte però rovinata dalla performance troppo urlata di Bonecrusher), comunque meglio quando al suo fianco ha il maestro Ghostface. Teniamo d'occhio questa coppia, secondo me qualche progetto come duetto lo faranno di sicuro. Molto bravo Solomon Childs, probabilmente il più ispirato di tutti: sentite quanto cuore mette in "Mama Can You Hear Me" e "Be My Girl" e quanta cattiveria riversa invece in "Work". Shawn Wigs si becca addirittura una canzone solista (anche se solo di 118 secondi), e ripaga con una performance di livello. Lo risentiamo in "It's The Unit", dove ci regala qualche rima anche Cappadonna. Se ve lo stavate chiedendo, la formazione al completo la potete sentire nell'unica "Pass The Mic", ironicamente su una delle basi più fiacche del disco. Un importante apporto esterno viene dato dal redivivo Method Man e dal suo pupillo e sempre bravo Street Life in "The Drummer"; questa è decisamente una delle tracce più interessanti del disco, vecchio sapore Wu rinnovato! Ma dopo questa recensione, come mai ho dato solo 3,5 e non un bel 5? Semplice, per la disomogeneità nella scelta delle basi, che pur essendo tutte molto belle, fresche e ben curate, non seguono un filo conduttore comune. Questa pecca si sente anche nei testi, che divagano in argomenti lontani anche anni luce uno dall'altro. Dato che sono andato al concerto della Theodore Unit in occasione del tour promozionale di questo disco, scriverò due parole anche su questo: sul palco il gruppo (sebbene in formazione ulteriormente rimaneggiata, assente ad esempio Cappadonna sostituito da Remedy) trasmette un'energia impressionante, tutta quella gente è riuscita a coinvolgere bene il pubblico, infottato a dovere. Poi Ghostface è un vero e proprio mattatore, sul palco è veramente a casa sua. Unica pecca, la durata del concerto, circa un'oretta, decisamente poco se si pensa che potevano utilizzare tutti quegli mc's, il materiale di "718" e l'infinita discografia della famiglia Wu. |
| TRACK LIST |
Theodore Unit
- 718 (Sure Shot
Recordings 2004)
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| BEATZ |
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