TWIN PERILS - WORD SUPREMACY
|
Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
2,5
I Twin Perils, il cui nome fa riferimento alla mitologia mutuando il nomignolo usato per Scilla e Cariddi, per l'appunto i pericoli gemelli, nascono dall'unione tra June Marx e Lone Ninja, il primo mc e produttore, il secondo soltanto mc, un duo distintosi per via di uno stile spiccatamente militaresco, in parte dovuto all'esperienza realmente vissuta da Marx, impiegato per una parte della sua vita nella guerra in Afghanistan in qualità di arruolato nell'esercito americano. "Word Supremacy" è la ripresa delle operazioni dopo la ricomposizione del duo, che già aveva pubblicato "Dark Alliance" nel luglio del 2008, e continua sulla medesima falsariga cominciata con l'appena menzionato esordio. La copertina, come da copione se avete già avuto modo di acquistare qualche loro lavoro, li ritrae come sempre vestiti in abiti da guerriglia, con maschere a gas, giubbetti antiproiettile e quant'altro di similare in ambientazioni spesso industriali ed abbandonate, circondario che fa da ideale scenario ai temi di cui si parla nel disco. Se l'idea, vedendola su carta, è quantomeno accattivante, dato che fa presagire un interessante parallelo tra la guerriglia vera e il battle Rap, mettendosi all'ascolto dell'album molte aspettative vengono purtroppo disattese. Questo perché Marx e Ninja sono due rapper del tutto privi di un tono vocale elastico, il loro modo di spittare al microfono è sempre lo stesso dall'inizio alla fine di tutte e 22 (!) le tracce che compongono il lavoro, con il risultato che, vista la struttura monocorde di molte basi, viene da supporre che non ci sia stata la cura necessaria (o molto budget disponibile, non sappiamo) nel portare alla luce un album che sembra non sia nemmeno stato mixato come si doveva. Peccato per le promesse di inizio disco, punto nel quale l'ascoltatore non riconosce immediatamente la ripetitività del lavoro, dato che le basi sono adattate ai temi e contengono suoni adeguati, che sembrano provenire da qualche film in bianco e nero sulla seconda guerra mondiale, piuttosto che da qualche Rap degli anni '80, dai quali si evincono lontane influenze rzariane e sermonesche. Se è vero che le prime tracce funzionano tutto sommato bene, è vero pure che si tende presto a provare voglia di prendere la scorciatoia verso il materiale migliore, rappresentato dall'introduttiva "Behold, The Twin Perils", "Drop Zone" (la migliore), "Bloody Roar" e "Marxman Vs. Ninja", dopodiché si salta di palo in frasca e si atterra direttamente su "Elevated Echelon" e "Paradigm Shift", rendendo superfluo ciò che ci sta in mezzo. Capita anche di imbattersi in qualche base con il Rap che arriva con un paio di battute d'anticipo e il fatto che molti pezzi non spezzino la barriera dei due minuti è un chiaro segnale della manchevolezza in fase di selezione del materiale finale, il che lascia intendere che non si è scartato tutto quello che si doveva. Li aspettiamo al varco, per un nuovo attacco al fronte, magari con una metrica rinnovata e una varietà lirica che riesca a sopperire la mancanza di personalità che si riscontra durante tutto questo tortuoso tragitto, che comunque contiene del potenziale. |
TRACK LIST |
Twin Perils - Word Supremacy
(Holographic Pagoda Recordings 2010)
|
BEATZ |
All tracks produced by June Marx |