Vince Staples - Summertime '06
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Reviewed by
li9uidsnake
VOTO (da 1 a 5)
:
4,5
Vince Staples non sorride mai. Ha ventidue anni, la saggezza di un uomo che ne ha vissuti almeno il triplo, la fama e un contratto con la Def Jam; eppure risulta difficile invidiarlo. Non tanto per le difficoltà legate al suo passato (membro attivo dei 2NGC già dai primi anni dell'adolescenza), ma per lo strascico psicologico, e le conseguenti cicatrici, che un vissuto di tale durezza ha determinato nel suo presente. Un ragazzo che, ringraziando il talento, è riuscito a fuggire dalle grinfie di quello scenario deprimente, ma che con la mente vive ancora al 3230 di Poppy Street, fra gli squallidi sobborghi di quel Norf Norf in cui nemmeno le forze di Polizia osano mettere piede (<<Police still scared 'cause of niggas like me>>); e da quelle parti, quando arriva la stagione estiva, i cancelli dell'inferno si spalancano. La prima sentenza ci viene consegnata dopo una trentina di secondi dall'inizio, quando, sull'incalzare di un sinistro accompagnamento, un sordo colpo di pistola zittisce improvvisamente lo sciabordio dell'oceano e gli schiamazzi dei gabbiani, introducendo la glaciale disamina sociale di "Lift Me Up" (<<Hey, I'm just a nigga until I fill my pockets/and then I'm Mr. Nigga, they follow me while shoppin'>>). Freddo e distaccato nellla narrazione, Vince Staples si erge a voce di quella frustrazione vissuta in prima persona che però sembra non appartenergli. Veicolati dal suo timbro, roco e pacato, i suoi testi prendono forma attraverso pochi virtuosismi e concetti ridotti all'osso, pronti ad essere immediatamente metabolizzati, come accade sulle ritmiche tribali di "Surf", coordinate da Clams Casino (<<More black kids killed from a pill than the FEDs in the projects/in the planned parenthood playin' God with ya mom's check, you ain't even been to prom yet>>). Altre highlight di sicuro impatto includono i singoli "Get Paid" e "Señorita" (con un videoclip da vedere!), il tour guidato di "3230" (<<I got a clip that's long enough to shoot until the casket come/wait until that casket drop, they droppin' when that magnum pop>>) e la caustica "Loca", sorretta da uno di quei beat da maneggiare con cautela. Una delle maggiori peculiarità di "Summertime '06" risiede però nel fatto che, anche dopo numerosi ascolti, rimane estremamente difficile scindere l'essenza dell'album in singoli frammenti, e il merito è sicuramente di No ID, autentico deus ex machina della situazione (in veste di produttore esecutivo e coinvolto nella realizzazione di tre quarti della tracklist). Le tinte scure e claustrofobiche ("Norf Norf", "Lift Me Up", "Birds & Bees", "Surf") dominanti, si amalgamano infatti alla perfezione con gli sporadici episodi più distesi ("Summertime" e "3230" in primis). Al fianco di "To Pimp A Butterfly", questo disco segna la definitiva rinascita della West Coast, che non metteva in vetrina due talenti di questo calibro dai tempi di quel memorabile party a cui presero parte 2 fra i più ricercati d'America (e, per i più giovani, si parla di quasi vent'anni fa...). Se il primo, tuttavia, costituiva una celebrazione della vita, il secondo si pone invece dall'altra parte dello specchio, laddove la luce della speranza non può arrivare. A discapito del titolo, "Summertime '06" si rivela quindi un ascolto pesante e impegnativo, ma che saprà ripagare ampiamente chiunque riuscirà a lasciarsi avvolgere dalle sue ombre. |
TRACK LIST |
Vince Staples - Summertime '06
(Def Jam Recordings/ARTium Records 2015) Disc 1
Disc 2
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BEATZ |
Disc 1
Disc 2
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