VAST AIRE - OX 2010: A STREET ODYSSEY
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Deve essere dura affermarsi a soli ventitre anni con un album mediamente celebrato come "The Cold Vein", tanto più se fai parte di un duo del quale sei considerato la metà pregiata. Il fatto che ad ogni nuova uscita di Vast Aire venga tirato in ballo l'immancabile confronto coi Cannibal Ox lo dimostra, nonostante la puntuale assenza di El-P (non un beat in poco meno di dieci anni), il ruolo marginale di Vordul Mega (un'apparizione per disco, tranne su "The Best Damn Rap Show"), il peregrinare di etichette (Chocolate Industries, Eastern Conference, Urchin Studios, One Records e ora Man Bites Dog in collaborazione con Fat Beats) e la contemporanea affiliazione a svariate crew extralarge come Atoms Family e The Weathermen. E' tuttavia lo stesso Vast a suggerire questa piccola ambiguità fin dal titolo, "OX 2010: A Street Odyssey", ma soprattutto mantenendosi sempre a una distanza minima dai temi e dalle criptiche metafore che hanno centrato il baricentro di "The Cold Vein", assieme a una produzione che non temo a definire perfetta. Ecco, proprio rispetto a quest'argomento si può dire che mentre le combo con Mighty Mi e Karniege esploravano mood differenti, "Look Mom... No Hands" e "Dueces Wild" non nascondono invece il proprio modello di riferimento, con risultati però contrari: se il primo è confuso e sconnesso, il secondo è organico e ben distribuito. "OX 2010" finisce un po' nel mezzo, perché nei suoi quindici segmenti raccoglie risultati che vanno dal mediocre al buono senza distinguersi in alcuno dei due sensi; a mancare, dato per immutabile il Rap contorto e visionario dell'mc (che, per inciso, a me piace parecchio), sono una pur minima traccia di novità e l'individuazione di un sound tendente all'omogeneità. Sebbene il beatmaking sia indirizzato verso atmosfere spaziali-con-moderazione (cioè non si scivola mai nel puro astrattismo), i produttori coinvolti sono infatti una decina e l'unico big è Ayatollah: i primi cinque brani sono tutti a carico di Kount Fif e, tolta "Nomad" (ottima), si rischia di smorzare subito gli entusiasmi, i contributi migliori sono quelli di Thanos ("Horoscope" è un piccolo gioiellino), P.O.V., Melodious Monk (meritava lo spazio di "Dueces Wild") e Brother Hood 603 (avrei aggiunto volentieri anche Surock se non avesse utilizzato in maniera così raccapricciante la Sinfonia n. 40 in Sol minore di Mozart); performance senza lodi o infamie per quanti rimangono. Dal canto suo, Vast mette in fila barre su barre come da programma, dicendo al tempo stesso tutto e niente (<<The idea is the infinite road/this means my thoughts have no abode>>), giusto una manciata i temi messi meglio a fuoco ("I Don't Care", "Merry Go Round") oltre al diss già noto ai danni di Cage in "Battle Of The Planets" (<<He doesn't even know his own gender/he's usually the one on the bottom, playing pretender>>). Infine tra i featuring tocca segnalare, in positivo, Genesis e la rappresentanza del Wu-Tang Clan (Raekwon e Cappadonna), i quali aggiungono quella variazione in più che permette a Vast Aire di prevenire il rischio monotonia dovuto alla pronuncia accentuata e volutamente artificiosa del suo Rap. Venendo al punto, "OX 2010" esce sconfitto sia in un confronto con "Dueces Wild" (il divario è macroscopico) che con "Look Mom... No Hands", giacché quest'ultimo poteva comunque contare su singole bombe (ad esempio "Da Supafriendz" e "Life's Ill Pt. II"); col rischio di ripetermi, credo ci fosse bisogno di maggiore coesione tra una traccia e l'altra e qualche spunto più intrigante nel concept globale, già vago di per sé. |
TRACK LIST |
Vast Aire - OX 2010: A Street Odyssey
(Man Bites Dog Records/Fat Beats Records
2011)
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BEATZ |
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