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ARTIFACTS - THAT'S THEM
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Reviewed by
Lord 216
VOTO (da 1 a 5)
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4,5
Beats, rime, skillz, scratch, esaltazione dello stile, cazzeggio, divertimento. Cose che tutti noi vorremmo trovare ad ogni open mic, ma che per una serie di contingenze che sarebbe troppo lungo discutere in questa sede ci sono troppo spesso negate. Il mio consiglio (se posso...) al ritorno dalla jam-pacco è ascoltarvi a volume smodato "That's Them". Tutto d'un fiato, senza coloranti né conservanti aggiunti: la medicina moderna lo consiglia come rimedio per le magagne della vita, ed ha proprio ragione! Tame One e il suo socio El Da Sensei from New Jeruzalum (aka Newark, New Jersey) fanno piovere rime in quantità smodate su bei beats solidi e senza troppi fronzoli (...it's Shawn J. P. with the beat...), alternando mazzate potentissime ("31 Bumrush", "Ultimate" corredata da un prezioso remix a cura del buon Showbiz) a momenti più calibrati ("Art Of Facts", "It's Gettin' Hot"). Il disco fila liscio come l'olio e gli Ospiti (non a caso la maiuscola, sentitevi "Collaboration Of Mics" con Lord Finesse e Lord Jamar e ne riparliamo) incastonano una chicca senza strafare (non so voi, ma l'idea di un disco tipo 16 tracce 20 ospiti mi va un pò stretta...). L'avventura degli Artifacts si è purtroppo conclusa per problemi legati alle etichette (ma và?!) di cui si è straparlato, e per motivi personali su cui tutte le biografie che ho trovato glissano con nonchalance; i notty-headed nigguhz hanno continuato però a... ALT! Prima sentitevi quest'album, poi andate a ripescarvi "Between A Rock And A Hard Place" (Atlantic, 1994), e mi ci gioco le noci che poi sarete voi stessi a procurarvi info sui due guaglioni in questione. In conclusione che cosa vi devo dire di più? Il resto sta lì, in quei solchi di vinile che troppe teste Hip-Hop ignorano. Mi dispiace per loro... |
TRACK LIST |
Artifacts - That's Them
(Atlantic 1997)
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BEATZ |
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