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BODY COUNT - BODY COUNT
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Reviewed by
Moro
VOTO (da 1 a 5)
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5
Probabilmente molti di voi non hanno mai sentito parlare dei Body Count, in effetti non c'è nulla di strano essendo questo un gruppo che sta a metà strada tra Hip Hop e Metal. L'anno è il 1992 e ancora non è avvenuta la rivoluzione capitanata da "Enter The Wu-Tang" da una parte e da "The Chronic" dall'altra; ad ogni modo al tempo si respirava un'aria strana, un'aria di rinnovamento e di radicali cambiamenti. A mio avviso i Body Count sono stati in grado di smuovere la scena facendo un nuovo tipo di Hip Hop: un crossover di basi metal molto cattive che però non escono da un 1200 ma da una vera e propria band di bravi musicisti con a capo il grande Ice-T che sputa testi di strada nel suo più classico stile da O.G. di South Central. Ice-T è uno dei grandi vecchi, uno di quelli che hanno fatto la storia e chi lo conosce sa che non ci va certo leggero con i testi: quello che deve dire te lo lancia addosso senza peli sulla lingua e senza ripensamenti. Ovviamante è lui la mente del progetto Body Count, anche se un posto di rilievo va assegnato ad Ernie C, la chitarra acustica; gli altri elementi della band sono Mooseman al basso, D-Roc alla chitarra ritmica e Beatmaster V alla batteria. I musicisti sono tutti bravissimi e trasmettono un'energia straordinaria in ogni occasione mantenendo uno standard elevatissimo per delle canzoni a dir poco adrenaliniche. La parte del leone la fa però tutta Ice-T con la sua energia e con la sua metrica dalla quale non è possibile non farsi coinvolgere. Oltre al suo grande stile sono importantissimi, se non basilari, i testi che spaziano in tantissimi argomenti. Si va dai problemi di vivere in un ghetto e del razzismo nella vita di tutti i giorni e nel mondo della musica in "Body Count" e in "There Goes The Neighborhood", alla sfera della sessualità e dei rapporti con le donne e in particolare con le donne bianche in "KKK Bitch" e in "Evil Dick", a momenti estremamente struggenti e autobiografici come in "The Winner Loses" dove si parla della morte di un caro amico per cocaina. Una delle canzoni più strane e angoscianti è senza dubbio "Momma's Gotta Die Tonight" dove Ice-T descrive nei minimi particolari come uccidere la madre, una donna odiosa e razzista, che non accetta la sua ragazza perchè bianca. Nella mia versione del cd come ultima traccia c'è una rivisitazione di "Freedom Of Speech" datata 1987 su un campione di "Foxy Lady" di Jimi Hendrix. Ovviamente per ascoltare questo disco dovete tornare indietro con la mente al 1992 e lasciarvi coinvolgere da questi suoni rock ai quali ormai non siamo più abituati, ma che se orchestrati nel giusto modo possono ancora rappresentare una valida alternativa e motivo di sperimentazione. E poi c'è lui, Ice-T, l'Original Gangsta, il cattivo per antonomasia che però s'interessa dei problemi del ghetto e dei suoi fratelli. Per chi è interessato ad approfondire l'argomento consiglio vivamente di leggere il libro "The Ice Opinion: Who Gives A Fuck", in italiano è edito da Bompiani con il titolo "L'Opinione Di Ice". Troverete validissimi spunti di riflessione per capire meglio le problematiche e le realtà dei ghetti di Los Angeles. |
TRACK LIST |
Body Count - Body Count (Sire/Warner 1992)
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BEATZ |
All tracks produced by Ice-T and Ernie C. except track #17 by Ice-T and Afrika Islam |
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