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CLUB DOGO - MI FIST
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La primissima volta che sentii le Sacre Scuole fu sulla compilation di Dj Enzo ("Tutti x uno", chi ricorda?) e da subito rimasi affascinato da quel pezzo e soprattutto dallo stile dei due giovanissimi mc's che accompagnavano Chief e Zippo, ovvero Dargen e Il Guercio. La seconda volta fu sul mixtape degli ATPC "50 Emcees vol. 2" e per l'occasione c'era un terzo mc, tale Fame (aka Jake La Furia) che aggiungeva potenza e stile (come se ce ne fosse bisogno) al gruppo. Dopo un paio d'anni di attesa, ecco arrivare sugli scaffali il loro primo lavoro, "3 mc's al cubo", un EP davvero molto bello che aveva come punto di forza le liriche dei tre ma peccava un po' in alcune basi. Dopo questa breve premessa, eccoci di nuovo nel 2003, anno del ritorno sulla scena del gruppo. Molte cose sono cambiate, anzitutto il nome, che ora è Club Dogo, poi la composizione, che non si avvale più della presenza di Dargen. "Mi fist", vero e proprio album d'esordio dei Dogo, entra direttamente nell'olimpo dell'Hip-Hop italiano, il mix di liriche (e qui si può tranquillamente dire che i due mc's sono ad ottimi livelli in quanto a flow, tecnica, metafore e stile; uno, Fame, potentissimo e con metafore che stendono, l'altro, Il Guercio, più profondo e tranquillo ma altrettanto incisivo) e basi (fantastiche, ad opera di Donjoe che, devo ammettere, sottovalutavo parecchio) è perfetto. Ogni traccia è ugualmente importante, basti prendere il bellissimo pezzo d'apertura, "Cronache di resistenza", o il pezzo-bomba (a mio parere) "Indecifrabili-dangerous!", con la partecipazione di LamaIslam e nella quale il Guercio e Fame sganciano due strofe da Oscar. Ma qui è davvero tutto nell'eccellenza, si respira strada (ed io, essendo loro concittadino, mi ritrovo molto in ciò che dicono), dando a quest'ultima una venatura quasi poetica. Abbiamo pezzi per ogni gusto, quello più da cazzeggio come "Ignoranz vers pusherz" e quello per le signorine ("LLCD"), fino a pezzi seri ed impegnati come "Vida loca" (bellissima). Ma sarebbero tutti da citare, come lasciare indietro "La stanza dei fantasmi", "Kyobo ni tsuki", "Note killer", "Hardboiled" o "Sangue e filigrana"? Da segnalare la presenza di diversi ospiti, Vincenzo "Aken" in due pezzi, lo stesso Donjoe un po' in tutto il disco e Dargen in "Tana 2000" (e che featuring, a chi capisce quel che dice arriva un premio). Insomma, che volete di più? Vorrei poter segnalare alcune rime, ma sarebbero troppe, su tutte così su due piedi direi <<schiene molli cedono ai fischi e strofe senza poesia/se agli mc mancano i midolli i loro dischi hanno la leucemia>> per Fame e <<il tuo stile è da reparto signorile tipo ostetriche/delude come un padre con due figlie tossiche>> per Il Guercio. Raramente (forse mai) sono rimasto tanto entusiasta di un disco italiano al punto da ascoltarmelo per intero centinaia di volte, ma per me "Mi fist" è una spanna sopra tutto ciò che è uscito fino ad oggi ed è il nuovo punto di riferimento per chiunque si volesse cimentare con questa disciplina (un Sanguemisto 2003, insomma...), quindi a chi non lo avesse ordino di andarlo a comprare subito perché non c'è niente di meglio in giro. Ed una volta tanto: fidatevi. |
TRACK LIST |
Club Dogo - Mi
fist (MiResidenza
Entertainment/Vibra Records 2003)
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BEATZ |
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SCRATCH |
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