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CYPRESS HILL - STONED RAIDERS
Reviewed
by Bra
VOTO (da 1
a 5) :
3,5/4
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Un passettino alla volta ed i Cypress Hill sono sempre lì. Questa volta abbiamo a che fare con "Stoned Raiders" (titolo che riprende una traccia del "Temples Of Boom"), l'atmosfera segue e, volendo, amplia ancora una volta il percorso evolutivo iniziato oramai parecchi anni fa. "Skull & Bones" era diviso in due, perché il passaggio da un suono all'altro doveva essere netto ed evidente, "Stoned Raiders" invece è un unico prodotto, perché non è crossover, non è hardcore, non è pura sperimentazione e non è nemmeno Hip-Hop: è Cypress Hill, è roba loro e nessuno può e sa farla come loro. Il suono può essere diviso idealmente in due tronconi: una parte contaminata con Rock e Metal, l'altra più canonica. Come in "Skull & Bones", sì, ma il risultato ancora una volta cambia: le tracce sostenute dalla presenza di Eric Bobo, Lozano ed altri sono meno irruente di "Bones", a volte addirittura più melodiche; quelle prodotte interamente da Muggs sembrano invece riavvicinarsi ad un gusto prettamente West Coast, con campioni sintetizzati, bpm mediamente elevati (ma non troppo comunque) e ritornelli canticchiati. L'unione tra sonorità così diverse tra loro è comunque una miscela esplosiva di tutto rispetto. Certo, personalmente preferivo il suono sporco e ruvido di "Black Sunday", ma "Stoned Raiders" riesce comunque a confermarsi un buon album; il segreto non so quale sia, fatto sta che l'alchimia tra Muggs, B-Real e Sen Dog continua a funzionare perfettamente. Vi consiglio di cercare al più presto la Special Limited Edition di "Stoned Raiders" perché non ve ne pentirete... L'intro è uno dei più belli che abbia mai sentito, una batteria in free-style ed una chitarra molto malinconica (tipo...avete presente l'assolo di Brandon Lee ne "Il Corvo"? Ecco, il genere è quello...); poi arriva "Trouble", e lì vi si spalancheranno i cancelli del paradiso: al momento non c'è niente come "Trouble", è sicuramente uno dei pezzi più riusciti dei Cypress Hill (nonché del genere in questione), roba da mettere in loop ed ascoltare fino allo sfinimento (e non lo dico a caso). "Kronologik" cambia rotta e ci riporta coi piedi per terra, grazie ad una lunga serie di richiami ai vecchi Cypress Hill e ad un ritornello da paura, non sarà da meno la successiva "Southland Killers". Con "Bitter" si ritorna ad atmosfere deviate: una splendida voce femminile, un bel giro di batteria e la chitarra di Mike Sims fanno da sfondo ad uno dei pezzi più sentiti dell'album, notevole. "Amplified" poggia su un riff parecchio seventeen, l'atmosfera si fa più leggera, forse troppo, probabilmente è la traccia meno riuscita, "It Ain't Easy" mischia invece a dovere un violino filtrato da Muggs e le chitarre di Lozano e Sims. Bella "Memories", interessante "Psychodelic Vision", costruita su un tipo di suono molto attuale, poi arrivano Redman e Method Man e comincia il party: "Red, Meth & B" è un pezzo assurdo che riuscirà a scuotere chiunque, grazie soprattutto ad una base preparata su misura dal solito Muggs. Meno riuscita "Lowrider", distruttiva "Catastrophe", belle "L.I.F.E." ed "Here Is Something You Can't Understand" (e così Kurupt appare in due featuring). In più la bonus track "Weed Man" e i video di "Rock Superstar" e "Can't Get The Best Of Me"...serve altro? |
TRACK LIST |
Cypress Hill -
Stoned Raiders (Ruffhouse/Columbia 2001)
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BEATZ |
All tracks produced by Muggs |
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