eMC - The Tonite Show
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
3/3,5
Agli eMC le idee non mancano di certo. Guidati dalla forza creativa di Masta Ace, uno che di concept album se ne intende, hanno unito le loro forze nel duemilaotto firmando un debutto di ottimo livello come "The Show", per poi tornare a dare loro notizie circa un anno fa con l'EP "The Turning Point", un riscaldamento in vista del secondo album ufficiale. Il quale è contraddistinto dai medesimi elementi coesivi che avevano marchiato i suoi predecessori, ovvero una struttura logica che mette in sequenza eventi e li lega con coerenza intervallando i pezzi coi consueti skit, giostrando molto bene tempi e modi di ciascuna scena e creando un vero e proprio film in formato audio. Una regia sostanzialmente impeccabile, che per quanto usufruisca di un impianto non troppo diverso rispetto a quanto già offerto in passato, trova comunque il modo di coinvolgere grazie alla bravura con cui il copione viene eseguito, nonché per via dell'esilarante humour con cui viene infarcita l'ossatura principale della trama. In questa nuova avventura troviamo gli eMC, oggi diventati un terzetto a causa della defezione di Punchline, impegnati nel presenziare al prestigioso Tonite Show di tale Jimmy Falcon (caricatura, ovviamente, del famoso Jimmy Fallon) in una storyline che copre tutti gli eventi che accadono attorno all'elemento principale e abbinando ogni tematica proposta dagli skit a una particolare traccia che ne presenti i vari personaggi di contorno (il presentatore, il manager del gruppo, gli altri partecipanti allo show tra cui l'attrice Rosie Perez). La sceneggiatura è preparata in modo da inquadrare scene che accadono nel medesimo istante in luoghi diversi, alternando costantemente il punto di vista, il tema principale, lo svolgersi della serata visto nella doppia prospettiva del palco e del dietro le quinte, si dipana quindi verso scene secondarie che convergono tutte nell'idea di base e il lavoro lirico eseguito per intrecciare tutte queste strade che si rincorrono è nientemeno che egregio. Ognuno dei tre mc's vive particolari momenti di brillantezza in determinati brani, ma è chiaro che l'interazione fra i tre e la capacità di mantenere costantemente la medesima linea argomentativa siano fattori di basilare importanza per esaltare l'alta chimica che il trio possiede. Su Masta Ace non viene in mente molto da aggiungere rispetto a quanto già decantato di lui in passato, se non che invecchia alla stregua del buon vino, sempre puntuale con i suoi stuzzicanti giochi di parole e con le singolari similitudini che arricchiscono pezzi come "Moopies" e "Stoopid", un sigillo di garanzia che per tecnica, carisma e inventiva si può prendere sempre a scatola chiusa. Wordsworth sviscera ottimi passaggi costruiti su rime multilinea dando vita a un flow corposo e usa apprezzabili astuzie come la troncatura di parole per dare continuità ai suoi schemi metrici, le sue strofe, ad esempio su "Stoopid" e "Fly Thoughts", sono tra le cose che in generale rimangono più impresse, punteggiando un momento di ottima forma. Stricklin, cui vengono affidati tra l'altro parecchi compiti di recitazione negli skit, visto il suo ruolo nella storia, è vincente grazie alla mistura tra ironia e serietà, motore di pezzi di braggin' semi-serio ("The Monologue", "Triple Threat") ma anche di episodi più impegnati ("Away From Love"), proponendo accostamenti di rime multisillabiche sempre interessanti. L'intenso lavoro concettuale è esattamente ciò che salva il disco, altrimenti affossato da una selezione di beat che, con sommo dispiacere vista la stima provata per il gruppo, risulta mediocre. Solo una misera manciata di pezzi sono da ritenere di buona qualità e vanno individuati nella gradevole musicalità di "Spun A Web", arrangiata molto bene, nei contributi di un KIC Beats che, con "Fly Thoughts" e "Moopies", se ne esce immune da critiche, e in "Signtology", tranquilla, morbida, molto adatta per il tema platonico/zodiacale di cui si occupa il testo. A brani come "The Monologue" non basta invece la firma di Diamond D per salvarsi da una sufficienza stringata, "Stoopid" e "Numbers" sembrano vecchie di quindici anni e spacciano per featuring dei refrain osceni (opera di B-Real e Xzibit, che occasione sprecata!), mentre "Triple Threat", più che per gli eMC, sembra essere confezionata per Pitbull, considerandone l'irritabilità che scaturisce dal suo suono e dalla futilità del featuring di Powermalu. Pur non avendo preclusioni su pezzi Rap con ritornelli cantati, c'è da dire che qui la dose è sicuramente eccessiva (un paio di accenni all'auto-tune potevano anche risparmiarseli...) e non è affatto facile scendere a patti con la convivenza forzata tra versi di qualità e cori smoscianti, una sensazione che "I Like You Like" e la già citata "Fly Thoughts" riescono a riassumere in modo congruo. Il giudizio su "The Tonite Show" è davvero faticoso, dato il mancato bilanciamento tra una struttura molto convincente, il perfetto connubio lirico del trio e scelte musicali misteriose; alla fine vincono - seppur di poco - le notizie positive e una via di mezzo sembra il modo giusto per riuscire a emergere da questo mare di emozioni differenti, ma è chiaro che ci si attendeva molto di più. |
TRACK LIST |
eMC - The Tonite Show
(Penalty Entertainment 2015)
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BEATZ |
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