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GZA/GENIUS - BENEATH THE SURFACE
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Fuso
VOTO (da 1 a 5)
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4,5
Il più accreditato liricista del Wu-Tang Clan è tornato dopo 4 anni per portarci un nuovo gioiello, accompagnato da un gruppo di produttori emergenti nati e cresciuti tra le fila del Clan più famoso del mondo. Mathematics, Arabian Knight e John The Baptist hanno fatto un lavoro eccellente. E se Mathematics aveva già mostrato le sue capacità in altri lavori Wu, per gli altri due discepoli di RZA si tratta di un ingresso alla grande ai piani alti della gerarchia del Clan. Insieme danno nuova linfa vitale al suono Wu-Tang, da tanti ormai considerato vecchio e superato, e riportano il Clan, inteso come appartenenza, al centro del lavoro di uno dei membri fondatori. Finalmente si ha di nuovo l'impressione di respirare l'atmosfera delle prime uscite solista, quando i dischi erano pieni zeppi di featuring e sembrava di avere tra le mani l'ennesimo osannato sequel di "36 Chambers". Ultimamente i progetti individuali avevano perso quest'attitudine e si era perso un po' lo spirito del Clan. Grazie a GZA il Clan torna invece a rivivere in pieno nei 45 minuti di "Beneath The Surface", con featurings di Inspectah Deck, Killah Priest, Masta Killa, ODB, Meth, RZA, SunzOfMan. Ma andiamo con ordine. L'atmosfera cupa e profetica dell'intro ci introduce alla prima traccia prodotta da Mathematics, "Amplified Sample", sulla quale giganteggia l'eccezionale flow del vecchio Genius. Poi è la volta della titletrack, prodotta da un produttore d'eccezione, Inspectah Deck, che ha impressionato per le sue doti da beatmaker sul suo recente lavoro solista ma che in questo contesto sforna la traccia forse meno convincente del disco. Dopo due skit (due di seguito!) parte una base di John The Baptist che non vi permetterà di rimanere fermi, accompagnata dal ritornello più pazzo del disco ad opera di Ol' Dirty Bastard (chi se non lui?), il quale con la sua voce assurda riesce a non essere noioso pur ripetendo all'infinito le stesse 4 parole (...gonna crash your crew...). Una botta di adrenalina. Passiamo a quello che secondo me è il capolavoro del disco: "Breaker, Breaker". Un violino assurdo uscito dal cilindro di un grande Arabian Knight accompagna un Genius in grande forma, con rime tagliate e taglienti come ai tempi di "Liquid Swords". Segue "High Price, Small Reward" in cui GZA fa coppia con Masta Killa, che ultimamente sta lasciando in giro dei featuring niente male che fanno ben sperare per un suo prossimo lavoro solista. "Hip Hop Fury" è un ottimo pezzo da battaglia, nel quale RZA, Hell Raiza, Timbo King della Royal Fam e Dreddy Kruger danno sfogo alla loro furia lirica su una base ipnotica di Arabian Knight. Poi è la volta del pezzo prodotto da RZA, in stile Bobby Digital, una delle basi migliori partorite dal nostro eroe nei panni del meno osannato alter ego. Se "In Stereo" aveva lasciato l'amaro in bocca a molti (me compreso), con questo pezzo RZA dimostra di essere ancora in possesso di quei colpi da maestro che ne fanno ancora oggi uno dei migliori produttori del pianeta Hip-Hop. Con gli ottimi featuring di Masta Killa e di Killah Priest, "1112" è uno dei pezzi meglio riusciti dell'album. Poi è la volta del brano radio-friendly socialmente impegnato, "Victim", con ritornello cantato e base di Arabian Knight che mi ricorda vagamente la sigla di X-Files. Con "Publicity" GZA ripete il giochetto di "Labels" in "Liquid Swords", riuscitissimo anche questa volta, sull'ennesimo capolavoro di Mathematics. "Feel Like An Enemy (Come After Me!)" è orfano di GZA che lascia libero il campo ai Sunz Of Man quasi al completo, su un'altra eccellente base di Mathematics. Poi come per magia appare il buon vecchio Meth, che con "Stringplay" ci conduce in un mondo a lui ultimamente molto familiare: quello dei club. La tensione di Killah Priest e compari si scioglie così in un'atmosfera molto più tranquilla e spensierata su una base di Arabian Knight che vi farà inevitabilmente muovere il culetto. In "Mic Trippin" GZA conclude il suo lavoro dando ancora una volta sfoggia delle sue grandi capacità liriche su un beat di Mathematics fatto apposta per esaltare le sue evoluzioni concettuali. Nell'outro infatti non appare GZA (succede in 3 tracce!) lasciando per intero alla inedita coppia LA The Darkman e Timbo King il compito di chiudere questo ottimo lavoro, che ha forse la sua unica pecca nella breve durata e nel fatto che GZA non sia stato molto prolifico a livello di rime, come capita ormai da un po' di anni a questa parte. Il fatto che nel libretto sia annunciata l'uscita del 4° album fa però ben sperare. In definitiva "Beneath The Surface" è uno dei migliori album solisti del Clan, degli ultimi anni e non solo, e credo di poter affermare con tutta certezza che è stato troppo sottovalutato dagli addetti ai lavori: non è un classico, ma ci manca poco. |
TRACK LIST |
GZA/Genius - Beneath The Surface
(MCA 1999)
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BEATZ |
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