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GZA/GENIUS - LEGEND OF THE LIQUID SWORD
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Reviewed by
FuSo
VOTO (da 1 a 5)
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4
C'era una volta un uomo che si faceva chiamare Il Genio. La sua Parola (Words From The Genius, 1991) fu sussurrata dagli antichi monaci Shaolin per secoli. La letale tecnica delle Spade Liquide (Liquid Swords, 1995) doveva essere tramandata dai maestri, in modo che rimanesse viva nella mente e nel corpo dei giovani allievi, ma allo stesso tempo doveva rimanere al sicuro al di sotto della superficie (Beneath The Surface, 1999), in modo che non capitasse nelle mani sbagliate. Fu così che, partendo da un isolato monastero della Cina circondato dalla nebbia e dal mistero, cominciò ad echeggiare nel tempo e nello spazio una legenda, la Legenda della Spada Liquida... Siamo nel 2002, quel Genio, GZA, la Testa del Wu-Tang Clan, è tornato. Per chi avesse dormito su di lui fino ad ora, è giunto il momento di svegliarsi. 50 minuti pieni, solo 50 minuti per ricordarci, nel caso ce ne fossimo dimenticati storditi dal frastuono di decine di mc scarsi, chi è il numero uno nel comporre rime. Il suo vocabolario è tre volte più vasto di qualunque altro mc che si autoproclami il re di New York, ma c'è dell'altro. GZA ha un dono, le parole che usa per i suoi incastri assumono un significato diverso, nuovo rispetto al loro significato reale, il che gli permette di esprimere qualsiasi concetto in soli due versi. Un solo esempio, la prima strofa di "Knock, Knock", 40 secondi per esaltare un concetto semplice e geniale, quello del half short twice strong, lungo la metà due volte più forte: "...in extra long verses hundred bars the lim' / the percentage of the truth in the rhyme is one tenth..." o ancora "...take it twenty-six, cut it down to four bars, make it a hook / if it's not I'm sure to send a book". I versi da citare sarebbero talmente tanti (tutti!) che ho preferito raccogliere tutti i testi dell'album in un documento word "zippato" che potete scaricare qui: fatelo. Tornando a parlare dell'album, spostiamo l'attenzione su un altro elemento. Per un grande mc, ci vogliono dei grandi beat, e "Legend Of The Liquid Sword" è pressappoco perfetto da questo punto di vista. 10 produttori per 14 tracce, il vantaggio di avere diversi stili di produzione, lo svantaggio di perdere qualcosa a livello di coesione tra i pezzi. In "Beneath The Surface" l'errore di GZA fu inserire troppe skit inutili, in "Legend Of The Liquid Sword" è stato quello di trascurare l'aspetto d'insieme dell'album. Così se i pezzi presi singolarmente viaggiano su ottimi livelli, manca quell'atmosfera di fondo che avrebbe dovuto legarli uno all'altro dall'inizio alla fine. Il pezzo assolutamente più incredibile ed esaltante è "Did Ya Say That" con una base geniale di BOOLA, tastiere, percussioni, funk e GZA che attacca la strofa e il riff come non mai. Eccellente anche il lavoro di Jay "Waxx" Garfield in "Auto-Bio" (altro testo da leggere assolutamente) e nella già citata "Knock, Knock". Irriconoscibile DJ Muggs in "Luminal", beat semplice e cattivissimo per la traccia che sarà ricordata come la "Killa Hills 10304" del 2002: in "Liquid Swords" lo spacciatore, qui il serial killer. Una conferma Arabian Knight (ricordate "Breaker, Breaker" e "Hip Hop Fury"?), che produce ben quattro tracce, "Stay In Line" (ottimo pezzo, rovinato solo dal ritornello), il primo singolo estratto dall'album "Fame", "Highway Robbery" (la migliore delle quattro, anche qui con un ritornello - reggae! - non proprio azzeccato) e "Sparring Minds", ottimo tappeto per i versi di GZA e di Inspectah Deck. Eh si, gli ospiti non mancano, il Wu-Tang si fa sentire forte e chiaro in "Fam (Members Only)", base di Mathematics e cameos di RZA e Masta Killa, nonchè in "Silent" con Ghostface Killah e Streetlife (che annuncia finalmente l'uscita del suo album: "I'm sorry I took so long, didn't mean to make ya'll wait / but good things take time to create"...e speriamo che il discorso valga anche per Masta Killa). Tranquilli che c'è anche RZA alle produzioni, una sola traccia, "Rough Cut" con il featuring di Armel (new entry molto interessante) e Two On Da Road (ma dov'è finito Killah Priest?). La base di RZA è sperimentale al massimo, ad un primo ascolto ricorda quelle non proprio esaltanti che fece per "Nigga Please" di ODB, ma poi di volta in volta imparerete ad apprezzarla, e capirete che il vecchio Prince Rakeem non smette mai di evolversi. Anche GZA da parte sua produce una piccola gemma, la traccia conclusiva "Uncut Material". Trascurabili a mio avviso le due tracce che non ho ancora citato, "Legend Of The Liquid Sword" e "Animal Planet", la prima per il peggior ritornello dell'album (sebbene la base di Jaz-O non sia completamente da buttare), la seconda per la produzione un po' troppo "morbida" e per il testo inconcludente (una sequenza di versi senza senso con protagonisti gli animali). In definitiva GZA ha colpito ancora una volta nel segno, il suo nuovo album farà felice qualunque vero fan del Wu-Tang, e lo scrivo senza alcun timore di essere smentito. Ha commesso solo qualche piccolo errore, del tutto veniale. Premesso che il confronto con "Liquid Swords" è improponibile, "Legend Of The Liquid Sword" sta a "Beneath The Surface" come "Iron Flag" sta a "The W": ne compensa gli errori senza però riuscire a superarlo. Il che significa una sola cosa: il livello si è consolidato, il Wu-Tang è pronto a colpire il mondo con una nuova ondata, e questa volta l'intensità sarà pari a quella della prima. Siete avvertiti. |
TRACK LIST |
GZA/Genius - Legend Of The Liquid Sword (MCA Records 2002)
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BEATZ |
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