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NEFFA - NEFFA & I MESSAGGERI DELLA DOPA
Reviewed by Bra
<<Batterista con i Negazione, da Torino, hardcore Punk che alternava eccessive velocità a improvvise aperture melodiche. E poi coinvolto nel progetto bolognese Isola Posse All Stars seconda versione, quella delle contaminazioni Jazz che hanno fatto di "Passaparola" un capolavoro nel suo genere. Neffa ha rappresentato la possibilità di conciliare la militanza dei centri sociali e la credibilità di strada, ma ha sempre pensato (secondo la lezione di Speaker DeeMo) che fosse lo stile a fare la differenza. Lo dimostra l'esperienza straordinaria dei Sangue Misto, insieme a Deda e Dj Gruff (...). Poi, qualche anno di silenzio, il nuovo incontro con Deda e il progetto Messaggeri della Dopa...>> ("Hip Hop Italiano - Suoni, parole e scenari del Posse power", di Pierfrancesco Pacoda, Einaudi Stile Libero/Suoni). E la storia va avanti con "107 elementi", l'album della consacrata maturità, e l'EP "Chicopisco"; infine i due dischi del nuovo periodo artistico di Neffa: "Arrivi e partenze" (2001) ed il recente "I molteplici mondi di Giovanni, il cantante Neffa". Ma in questa recensione mi occuperò esclusivamente di "Neffa & i messaggeri della dopa", un disco per il quale, lo ammetto, provo un amore particolare. La mia effettiva maturazione culturale dell'Hip-Hop comincia infatti proprio in quegli anni ('96/'97), modellando finalmente con una certa coscienza una passione musicale che cresceva in maniera vertiginosa e di cui "Neffa & i messaggeri..." era una delle più care e gradite colonne sonore quotidiane. Non ricordo neanche più dove e quando acquistai (al prezzo di £ 17.500 se non sbaglio) il nastro, tutt'ora gelosamente custodito quale cimelio storico di un'epoca indimenticabile, ma ne ricordo benissimo le sensazioni provate nel corso dei ripetuti ascolti. In "Neffa & i messaggeri della dopa" c'è l'energia di una comunità che cerca in ogni modo di ritagliarsi uno spazio tutto suo all'interno di un panorama musicale ostile e diffidente, c'è un'incontaminata spontaneità che non ha nessun interesse a legare il proprio credo ai valori di un sistema alla perenne ricerca del successo, c'è, infine, un amore non privo di ingenuità verso un'espressione artistica ancora incompresa ed in fase di metabolizzazione. A parte Neffa, tra i rapper nostrani dell'epoca più apprezzati, forte di uno slang molto riconoscibile e di una tecnica lineare e ponderata, la ballotta è formata in buona parte da esponenti che nel corso del tempo hanno dato il loro vitale contributo alla scena Hip-Hop italiana: Dre Love, Phase II, Kaos, Lugi, Esa, Sean, Gruff e tutti gli altri. Le varie voci presenti legano bene tra loro, conferendo al disco una personalità multipla che raggiunge il proprio apice ne "I messaggeri" parte 1 e 2, duplice esercizio di stile diviso tra quattordici mc's e due scarne produzioni come accompagnamento. Allo stesso tempo, Neffa in solitario mostra un campionario di tutto rispetto abbracciando vari argomenti, legati o meno all'Hip-Hop, ed evidenziando un'indole particolare al microfono ed una tecnica di scrittura giunta già a completa maturazione. Discorso analogo quello del Neffa produttore, a mio avviso qui al suo non plus ultra, il quale va ben oltre i risultati raggiunti da buona parte dei suoi connazionali senza comunque omologarsi alle sonorità americane di quel periodo. A parte "Aspettando il sole", traccia per eccellenza di "Neffa & i messaggeri...", il disco si divide quasi specularmente tra atmosfere aperte e solari ("Puoi sentire il funk", "La ballotta") ed altre malinconiche e rarefatte ("Solo un'altro giorno", "To the death", "El chico loco"); l'inusuale mix che ne deriva negli anni ha raggiunto la forma di un vero e proprio classico, un simbolo eccezionale dell'epoca d'oro dell'Hip-Hop italiano. E' ovvio quindi che l'assenza di un personaggio tanto carismatico quanto Neffa si faccia sentire pesantemente nell'attuale panorama nostrano, ciononostante continuerò a guardare con immutata ammirazione un artista che ha dato tantissimo all'Hip-Hop e che, nella maniera più franca possibile, nel momento in cui non se n'è sentito più parte ha semplicemente deciso di percorrere strade diverse. <<...se un infame resta infame allora un re resta re...>>. |
TRACK LIST |
Neffa - Neffa
& i messaggeri della dopa (PolyGram Italia/Black Out
1996)
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BEATZ |
Tutte le produzioni di Neffa eccetto per le tracce #3 e #6 di Deda |
SCRATCH |
Tutti gli scratch di Dj Gruff |
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