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RZA - BIRTH OF A PRINCE
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Reviewed by
Fuso
VOTO (da 1 a 5)
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4/4,5
Dopo i due capitoli targati Bobby Digital, dopo gli album del Wu-Tang, dopo le compilation zeppe di Killa Bees, finalmente, nel 2003, a dieci anni dall'inizio della sua inimitabile carriera discografica, RZA pubblica il suo primo album a nome RZA (!). Siamo di fronte all'ennesimo cambio di rotta di uno dei più prolifici e influenti beatmaker della storia del Rap e se la metamorfosi di "In Stereo" fu la più clamorosa e spiazzante, quella di "Birth Of A Prince" è probabilmente tra le migliori che potessimo aspettarci. L'album si apre con un inequivocabile proclama di cambiamento: You know how I feel, sun in the sky... It's a new dawn, it's a new day, it's a new life for me. E di nuovo c'è in primo luogo l'atteggiamento mentale di RZA, molto più incline alla riflessione e ai sentimenti rispetto ai suoi lavori precedenti, il che si riflette sia sulla scelta dei campioni, sia sulle atmosfere (in sintonia con il film di Tarantino "Kill Bill", di cui RZA ha curato le musiche originali), sia sugli argomenti trattati. E in più c'è la consacrazione della nuova generazione di beatmaker ed mc's cresciuti nel folto vivaio della fenice, con Barracuda e Bronze Nazareth autentiche rivelazioni al campionatore e i vari Cilvaringz, Beretta 9, Prodigal Sunn, Madam Scheez e Division (Shacronz e Free Murder) a rimpiazzare i titolari oramai latitanti (resistono solo Masta Killa e Ghostface Killah). "Birth Of A Prince" è un album vario, ricco di spunti innovativi ma anche di forti richiami allo stile Wu-Tang degli anni d'oro. Sedici tracce, di cui sette sono già dei piccoli classici: "Grits", con RZA e Masta Killa che su un beat perfetto descrivono gli anni della loro infanzia trascorsi in povertà con le numerose famiglie, "Chi Kung", beat eccellente di Barracuda (olandese compare di Cilvaringz) e un RZA irresistibile in versione depressa, accompagnato da un ottimo Beretta 9, "You'll Never Know", con un cazzutissimo Cilvaringz su un beat minimale con dei suoni assurdi che solo RZA sa dove li ha pescati, "The Whistle", uno dei miei pezzi preferiti, miglior base di RZA, migliori featuring (Prodigal Sunn e Masta Killa non ne sbagliano una) e miglior ritornello (vi entrerà in testa assieme al fischio), "Koto Chotan", come sopra, beat eccellente (e se questo non è il miglior RZA...) che si riavvolge su se stesso ogni volta che il microfono passa di mano tra RZA, Masta Killa e Madam Scheez, davvero spettacolare, "A Day To God Is 1,000 Years", prima base capolavoro di Bronze Nazareth per un RZA in versione guru che ci da la sua visione del mondo toccando tutti gli aspetti più controversi della nostra società, infine "The Birth", seconda base capolavoro di Bronze Nazareth per un RZA ancora in versione guru ma stavolta con un taglio più metafisico. Di livello appena inferiore "Bob N' I", "The Grunge" (tiratissima), "Fast Cars" (il beat di True Master non è male, ma il ritornello non lo reggo), "Drink, Smoke + Fcuk" (la base è una sintesi perfetta tra Shaolin e digitale, ma il testo...) e "See The Joy". Le rimanenti quattro tracce, invece, sono da saltare senza alcuna esitazione: la prima è "We Pop", singolo ammiccante e piuttosto fuori luogo confezionato apposta per essere passato in radio e TV (ma di Dirt McGirt non v'è traccia), la seconda è "The Drop Off" (beat orrendo e testo indecifrabile), seguita a ruota da "Wherever I Go" (melensa in maniera irritante) e "Cherry Range" (bah). In definitiva, se RZA non è riuscito a sfornare un classico, c'è andato molto vicino; per trovare negli ultimi anni un album del Wu-Tang di pari intensità dobbiamo tornare indietro fino al 2000, a quel "Supreme Clientele" che fece gridare tutti al miracolo. Fate voi... |
TRACK LIST |
RZA - Birth Of A Prince (Sanctuary
Records 2003)
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BEATZ |
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