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SLICK RICK - THE ART OF STORYTELLING
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
3
L'esordio di Slick Rick risale al 1988: "The Great Adventures Of Slick Rick", uno di quegli album destinati a rimanere nella storia dell'Hip-Hop e nell'immaginario di chi quel periodo l'ha vissuto. Rick sembrava davvero destinato a scalare la vetta per unirsi agli altri grandi nomi, probabilmente era nata una nuova stella; ma le cose non sempre vanno nella giusta direzione. Sul suo percorso c'erano un paio di manette ad attenderlo, il sogno sarebbe sfumato e qualcun altro, prima o poi, avrebbe preso il suo posto. Nonostante fosse dietro le sbarre, Slick Rick riuscì a produrre altri due dischi ("The Ruler's Back" e "Behind Bars"), ma la magia di un tempo sembrava ormai svanita. Il tempo continua a scorrere, incessante, e i cancelli finalmente vengono riaperti ("Jail Skit"): il sogno di un uomo può durare a lungo, anzi forse è eterno. Undici anni per rimettere assieme sé stesso, mantenendo inalterato un desiderio che, tradotto in musica, porta il titolo di "The Art Of Storytelling". Ma undici anni sono tanti ed è difficile riprendere a camminare mentre gli altri (tanti altri) hanno già imparato a correre. L'importante comunque è provarci... Il nostro storyteller fa sfoggio di un buon Rap, in parte rinnovato ma con abbondanti reminiscenze old school (sarebbe impensabile il contrario). In effetti ad essere precisi i risultati migliori si fanno notare durante alcuni featuring ("Frozen" ad esempio, con un ottimo Raekwon), ma Slick Rick sembra comunque a suo agio nonostante la lunga assenza al microfono. Notevoli gli apporti di Big Boi ("Street Talkin'", bella la produzione di Jazze Pha) e Nas ("Me And Nas Bring It To Your Hardest" è senza dubbio il momento migliore dell'album). Scorrono piuttosto bene anche "Kill Niggaz", "I Run This" e "Memories". Peccato però che dal punto di vista musicale "The Art Of Storytelling" non sia altrettanto interessante: la scelta cade su produttori quasi sconosciuti e i pochi nomi di rilievo sembrano essere paurosamente in ombra. Clark Kent è molto lontano dai fasti di "The 18th Letter" e non fa di meglio Kid Capri, buona invece la partecipazione di Qur'An Goodman assieme a Poke & Tone e quella di Jazze Pha e T. Rusiak. In coda a tutto troviamo ancora tre bonus track (di cui due in versione live) e qui a farla da padrone è sicuramente Doug E. Fresh col suo beatbox. Il messaggio è chiaro: non aspettatevi nulla di clamoroso da "The Art Of Storytelling", c'è molto di meglio in giro, ma scartarlo a priori sarebbe comunque un errore. |
TRACK LIST |
Slick Rick - The Art Of Storytelling (Def
Jam 1999)
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BEATZ |
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