SUNZ OF MAN - SAVIORZ DAY

Reviewed by Fuso
VOTO
(da 1 a 5)
: 2,5

Dopo la parentesi horrorcore del bootleg "The First Testament", datato 1999, i Sunz Of Man ritornano in superficie con il loro secondo album, seguito ufficiale dell'ottimo debutto "The Last Shall Be First" (1998). L'etichetta per la quale esce l'album è la D3 Entertainment, tristemente nota per il pessimo album di Ol' Dirty Bastard messo sul mercato nel 2002. Politica dichiarata di questa etichetta sembra consistere nello spingere i propri produttori sconosciuti togliendo spazio ai produttori abituali degli artisti che scritturano. "Saviorz Day" (attenzione: la cover in alcuni casi riporta "Savior's Day") rientra perfettamente in questa strategia, e così troviamo nomi sconosciuti a sostituire i RZA, i 4th Disciple, i True Master che avevano degnamente accompagnato i talentuosi mc's nel loro primo album. Nella migliore delle ipotesi tali emeriti sconosciuti tentano di ricreare suoni ed atmosfere simil Wu-Tang con scarsi risultati. Scontato il giudizio: un album con bravi mc's (che non scopriamo oggi) costretti a viaggiare su beat che al massimo risultano mediocri. Rimasti in tre a causa della defezione di Killah Priest, impegnato in progetti solisti, Hell Razah, Prodigal "Sunzini" Sunn e 60 Second Assassin sono affiancati da alcuni nomi da tempo nel giro Wu, come 12 O'Clock (oramai nel pieno della sua maturazione artistica) e LA The Darkman, nonché da pesi massimi come RZA, Ghostface Killah e Method Man. Ma aspettate a sbavare...bisognerebbe chiedere a quei geni della D3 che senso abbia scrivere il nome di RZA nei credits per una skit di 15 secondi (!), che senso abbia scrivere il nome di Ghostface Killah per una skit di 50 secondi (!!) e che senso abbia scrivere il nome di Method Man per un outro di 30 secondi (!!!); ma soprattutto bisognerebbe chiedergli che senso abbia spacciare tutto ciò per dei featuring. La risposta la conosciamo già tutti ($$$) e poco c'è da fare se non rendere quanto più possibile nota la politica subdola e sleale di questa etichetta, che, ahimè, pare al momento legata in qualche modo al Wu-Tang. Tornando ad occuparci dell'album in questione, l'unico produttore di fama che troviamo è John The Baptist, che fornisce il beat di "Banksta'z", pezzo che avrebbe tutte le carte in regola per essere il migliore dell'album, ma che non convince a pieno. La base sembra una versione più lenta di "In The Hood" (traccia iniziale di "Iron Flag") e nonostante la presenza di RZA e 12 O'Clock non riesce mai a decollare. La stessa cosa accade per la titletrack (una brutta copia di "I Can't Go To Sleep"), dove quanto di buono fa Ghostface Killah nella strofa iniziale viene rovinato irrimediabilmente dal ritornello di Madame D e dal pessimo cantato maschile che esce fuori nel finale. A mio parere i pochi pezzi che si salvano sono quelli che ripropongono le venature Soul di "The Last Shall Be First", senza affiancarle ai suoni sintetizzati che invece abbondano nel resto dell'album. Nello specifico, "Black Or White", "S.O.M." e "All We Got (US)". Del resto ho già detto ampiamente: basi da dimenticare, ritornelli forzati e qualche buon verso, niente di più.


TRACK LIST

Sunz Of Man - Saviorz Day (D3 Entertainment 2002)

  1. Intro
  2. S.O.M.
  3. Ghettio [Feat. 2 On The Road]
  4. Banksta'z [Feat. RZA and 12 O' Clock]
  5. House Of Blues [Feat. Madam D]
  6. RZA Skit
  7. Saviorz Day [Feat. Ghostface Killah and Madam D]
  8. Reality Skit
  9. Black Or White [Feat. Ancient Coins]
  10. The Trinity [Feat. Omar Conry]
  11. Dear Psalms [Feat. Smooth]
  12. People Change [Feat. MC Eiht and Madam D]
  13. Honey Tree [Feat. 2 On The Road]
  14. Time
  15. Doin Ya Thang [Feat. Makeba Mooncycle]
  16. Say, Say, Say [Feat. Ancient Coins]
  17. Industry [Feat. Ghostface Killah]
  18. All We Got (US) [Feat. LA The Darkman]
  19. The Cause [Feat. Method Man]
BEATZ
  • Lindsey Kellogg aka Linxs: 1, 2, 3, 10, 11, 14, 17
  • John The Baptist: 4
  • O. Chandler aka Joe Loops: 5, 13, 15, 18
  • The Bullets: 6
  • Fatal Son: 7, 19
  • RZA: 8
  • T . Williams DATA: 9, 16
  • The Platinum Brothers: 12