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WU-TANG TASTE THE PAIN
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Reviewed by Ammenz
Per vincere nella vita bisogna essere dei duri. I veri duri
dicono no alla droga. Picchia il Pusher! IL VIDEOGAME Dal punto di vista tecnico, lo apprezzerete sicuramente. E' veramente ben fatto, ha un'ottima giocabilità, i segreti sono impostati in modo originale (si basano tutti sulle 36 Chambers) ed è in assoluto il primo picchiaduro in cui ci sono combattimenti a quattro. Ciò vuol dire che potrete (con apposito Multi-Tap) sfidarvi a un tutti contro tutti o a squadre in una lotta pazzesca. Qualche difetto, però, c'è, a partire dalla traduzione in italiano: spesso farete fatica a completare una camera perché il suggerimento è stato tradotto in maniera penosa. Anche la grafica è un po' indietro rispetto alla qualità raggiunta nel '99, decente ma non impressionante. Per il resto va tutto più che bene, ad esempio se osservate attentamente i nostri nove personaggi principali del gioco e li confrontate con le foto del booklet di "Forever" noterete una buona somiglianza (vedi GZA, Raekwon e U-God). Altri pregi li noterete nelle armi che alcuni di loro usano (Meth, che combatte con un mega-martellone-spaccaossa, ODB, con il suo immancabile fiaschetto). Altre caratteristiche sono invece ispirate dai rispettivi aka degli mc's (Inspectah Deck usa le sue Rollie Fingers, U-God ha delle vere Golden Arms, Ghostface è un vero e proprio Ironman...). Infine le fatality, ovvero le mosse superviolente e a volte molto spassose con cui verrà data fine agli incontri. Insomma, vi divertirete sia nella modalità avventura (dovrete vendicare la morte del vostro maestro) che nel classico multi player, in più ve la spasserete a sbloccare tutti i segreti, tutti i personaggi e tutte le fatality (io ce l'ho fatta). Per ora non è attesa l'uscita di un suo seguito, ma se e quando verrà...sarà una bomba! L'ALBUM Come fa un videogioco ad essere anche un album? Anzitutto se inserite il CD in un qualunque lettore potrete ascoltarvi quattordici tracce (in pratica tutte quelle che vi accompagnano durante il gioco), una sorta di OST. Anzi, il paragone con "Ghost Dog" (sempre farina del sacco di RZA) sorge quasi spontaneo: anche in "Taste The Pain", infatti, prese singolarmente le tracce funzionano un po' meno, ma abbinando il tutto ai combattimenti l'impressione sarà ben diversa. Non che manchino i brani da godersi al di fuori del videogame: "Rumble" (che compare anche in "Golden Arms Redemption" e in "Wu-Chronicles", con U-God, Leatha Face, Inspectah Deck e Method Man tutti in gran forma), "Wu World Order" (base presa quasi integralmente da "My Lovin' Is Digi" e con il duetto tra RZA ed LA The Darkman) e un ottimo Masta Killah nella quarta traccia (con questa strofa ripetuta due volte terminano le parti rappate, decisamente poche). Poi strumentali, parti cantate, basi un po' graffiate e i passaggi che accompagnano le fatality, una cornice interessante per i vostri duelli. Venendo alle conclusioni, se fosse un album vero e proprio il materiale sarebbe pochino, in qualità di colonna sonora invece funziona in pieno. |
TRACK LIST |
Wu-Tang Taste The Pain (Sony/Activision 1999)
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BEATZ |
All tracks produced by The RZA except tracks #3 and #7 by True Master |
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