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THE BRAND NEW HEAVIES - HEAVY RHYME EXPERIENCE: VOL. 1
Reviewed
by Lord216
VOTO (da 1
a 5) : 4
Allora, sorpresi? Magari a tanta gente il nome degli Heavies non dice nulla, come poco o niente gli dirà l'espressione Acid Jazz. Beh, se questo vi può aiutare, sotto la definizione di concerto Acid Jazz tanta gente in Italia ha visto il tour di "Jazzmatazz". Ci siamo? Il solito qualcuno starà già dicendo, ma io, il Jazz, cioè il Rap, Pop e un po' Funk, l'Hardcore, east coast, west coast, il toast, ma quanto mi coast... Prevengo tutto ciò citando il buon vecchio Jimi Hendrix, che una volta ha detto <<Esistono solo due tipi di musica: quella buona e quella cattiva>>. E, ragazzi miei, questa è buona, non poco. Trattasi di dieci tracce di quel Funk puro e cristallino che invoca il campionamento, beat grassi e organici, bassi che ti vibrano nel petto, chitarrine equipaggiate di wah-wah stese ad uso e consumo di un pugno di mc's scelti nel mazzo tra i migliori di allora e di sempre. Facile, no? Già, si era già sentito il Rap sugli strumenti live (qualcuno ha detto Stetsasonic?), ma (credo) mai una potenza di fuoco simile dietro al micro era stata riunita in un simile progetto. Tanto per capirci, apre "Bonafied Funk" dei Main Source (scusate, ma Large Professor ci molla la perla di saggezza anche qui: <<Brand New Heavies play the shit that/people used to listen to in '70s Chevys>>) su un beat solare come il Sahara e gonfio di percussioni come piace a noi, seguita a ruota dagli immortali Gang Starr che firmano "It's Gettin Hetic" (secondo me nel raccoltone "Full Clip" ce la potevano mettere tranquillamente), sottolineata da ottoni gustosissimi nel ritornello e, tanto per non far addormentare l'ascoltatore, subito dopo il gattone Grand Puba (ok, a me ricorda il gatto della mia ragazza, 15 chili di stile felino!), vellutato come pochi in "Who Makes The Loot?". Ne avete abbastanza? Spero di no, perché il Crooklin' Dodger Masta Ace è pronto a svitarvi le molle del collo con "Wake Me When I'm Dead". Sorprendente Jamalski che su "Jump N' Move" sfodera una ginnastica ragga per le mandibole che lascia a bocca aperta, su un beat segnato dal charleston in levare che suggerisce il tempo ottimale per saltare, segue Kool G Rap, che mantiene la thug attitude che tutti amiamo su un beat costellato da note d'organo assolutamente grandiose, luce verde ai Black Sheep (ma che fine hanno fatto?!) con l'essenziale ed asciutta "State Of Yo", poi Ed O.G. in stato di grazia con "Do What Gotta Do". Torna a dare una passata di Giamaica il signor Tiger (non ho idea di chi sia, ma spacca) con la sua "Whatgabouthat" e chiudono in bellezza i californiani Pharcyde e la loro "Soul Flower", corredata di un personale e molto, appunto, californiano omaggio al Padrino James Brown di cui non vi racconto nulla per non rovinarvi la sorpresa. Tutto ciò delimita 35 minuti e 35 secondi di ascolto, con l'unico neo dell'assenza completa di N'Dea Davenport, che avrebbe aggiunto quel tocco giusto qui e là. Doveva essere un volume uno, è rimasto un volume unico: queste sono cose che fanno male alla musica. Cercatelo da tutte le parti e il flow old school che magari vi fa storcere il naso vi lascerà a bocca aperta. Tramandatelo ai posteri: come diceva Guru: credit is due. |
TRACK LIST |
The Brand New
Heavies - Heavy Rhyme Experience: Vol. 1
(Delicious Vinyl/FFRR/Acid Jazz 1992)
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BEATZ |
All tracks produced by The Brand New Heavies with the co-production by Orlando Aguillen |
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