Oyoshe & Dope One – Iceolator
Conservare un’attitudine inequivocabilmente Hip-Hop, valorizzare un percorso costruito sopra solide radici e stare al passo di una contemporaneità nevrotica, incline a frequenti cambi d’abito, è tra le sfide più complicate che ci siano. In molti hanno fallito, illudendosi che un rapido restyling sia condizione minima e sufficiente per rilanciare carriere giunte a completa saturazione; scelta che non si addice affatto a Oyoshe e Dope One, i quali per “Iceolator” hanno sì allargato la gamma delle sonorità utilizzate, però senza snaturare un’identità modellata attraverso una lunga serie di esperienze negli ambienti underground, sui palchi di tutta Italia (più qualche trasferta all’estero) e al fianco di un’eterogeneità di colleghi che, di nuovo, non circoscriviamo ai confini nazionali.
Sorvolando sulla dettagliata ricostruzione di due curriculum fitti di annotazioni, Vincenzo e Ivan capitalizzano i rispettivi bagagli formativi e, complici una ventina abbondante di partecipazioni, realizzano un progetto molto colorato, caratterizzato da numerose sfumature e continui cambi di atmosfera. Verrebbe quindi da dire che non ci sia un concept in senso stretto; o che quest’ultimo risieda appunto nella voglia di misurarsi con una trama musicale priva di barriere, che accosta le suggestioni old school di “Ma anche no” alle vibrazioni moderne di un singolo come “Napoli spara”, secondo una filosofia che “All day” delinea attraverso pochi giri di parole: <<è vero Hip-Hop e t’o purtamm senza ingann’/in studio come in strada, Oyoshe e Dope One/…/il concetto è peace, unity/love and having fun>>.
Le diciassette tracce di “Iceolator”, per oltre sessantacinque minuti di durata, richiamano la spontaneità di una lunga e imprevedibile jam; ne è protagonista il duo partenopeo, certo, ma l’alternarsi di voci, accenti e lingue è il fulcro stesso dell’operazione, un atto d’amore verso i paradigmi di una Cultura che nasce attorno alla libertà di espressione (“Libero”) e allo spirito di autodeterminazione (“Indipendente”). Nel mezzo di tutto ciò, spiccano l’orgoglio terrone di “Du sud”, che alle rime tronche del napoletano aggiunge una bella strofa in calabrese di Loop Loona, l’appeal radiofonico – grazie al refrain di Valerio Jovine e la strumentale molto melodica – di “Dirti qualcosa”, la rotonda classicità di “Masterplan”, che a tre anni da “Boston 2 Naples” riporta GDot & Born all’ombra del Vesuvio, e la tesissima “Guerra universale”, data in pasto a un sestetto completato da Blaq Poet, Inoki, Egreen e Dj Snifta ai piatti.
Come si vede, a prescindere dal taglio dato alla singola strumentale o dalla collaborazione più o meno riuscita (qualcuno ha detto Esa?), Oyo e Dope uniscono le forze in una prova che ne mette in evidenza anzitutto il temperamento genuino, rivendicando qualità che non tutti possono attribuirsi: coerenza, competenza, passione sincera, rispetto (<<parlate e nuje ma ‘sto groove n’o masticat’/n’aggia mai sputat’ indo’ piatt e llate>> – “Blah”). Anche parlando in prima persona, “Iceolator” scansa la fame di protagonismo da cui veniamo subissati quotidianamente e dimostra l’inesattezza della rigida dicotomia vecchia/nuova scuola, laddove la questione andrebbe invece ricondotta sul piano del Rap fatto come si deve (vs quello fatto a cazzo) e della dignità di un genere musicale che non necessita di ibridazioni imbarazzanti per raggiungere una platea composita.
E’ proprio questo il pregio principale dell’album, immune a fanatismi di ogni sorta: che si tratti di momenti riflessivi (“Mandela”), dedicati in toto allo stile (“Indiscutibile”) o destinati a catalizzare le attenzioni della folla durante le esibizioni live (“Star”, con Pepp Oh e Speaker Cenzou), immediatezza e leggerezza – da non confondere col termine superficialità – delimitano il perimetro di un insieme che vi suonerà familiare fin dal primo ascolto. Così per Oyoshe e Dope One, portavoci di una scena – quella campana – che qui si conferma tra le più aperte dello Stivale.
Tracklist
Oyoshe & Dope One – Iceolator (4Raw City Sound 2019)
- Blah
- All day
- Hitman
- Mandela [Feat. Kiave]
- Libero [Feat. MC Nill e Johnny Roy]
- Ma anche no
- Du sud [Feat. Loop Loona e EasyOne]
- Step it up [Feat. Esa e Simona Boo]
- Dirti qualcosa [Feat. Valerio Jovine]
- Kingston [Feat. ‘O Zulù e JRM]
- Masterplan [Feat. GDot & Born]
- Indiscutibile
- Indipendente [Feat. Kyodo e Brain]
- Napoli spara
- Star [Feat. Pepp Oh e Speaker Cenzou]
- Guerra universale [Feat. Blaq Poet, Inoki e Egreen]
- Tutto niente
Beatz
- Oyoshe: 1, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 16, 17
- Dj Skizo: 2
- Oyoshe con la co-produzione di Oxroc: 3
- OluWong: 14
- Sodo Studio: 15
Scratch
- Dj Snifta: 11, 16
- Dj Uncino: 12
Bra
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