Planet Asia – Still In Training
No, non illudetevi, non si tratta del tanto atteso super disco che tutti aspettiamo da Planet Asia. Già dall'(auto)ironia del titolo possiamo anzi dedurre che si tratti solo di un contentino che Asia offre nell’attesa di ciò che potrà essere l’effettivo grand opening: “Still In Training” è un po’ un collage di tutte le sue esperienze e collaborazioni, pubblicate giusto prima di lanciare una lunga carriera solista. Stando a questo, si ovvierebbe che il training di cui sopra il Nostro l’abbia già abbondantemente fatto nei due anni seguenti all’EP “The Last Stand”, ma a quanto pare Jason preferisce aspettare (ancora un po’) per affermarsi come si deve.
Probabilmente quel che sta realmente aspettando è un contratto adeguato con una casa discografica che possa garantirgli il meglio e fermare il suo costante vagabondaggio da una label all’altra; ad esempio il titolo in questione (pubblicato in edizione limitata e abbastanza misconosciuto anche tra i fan dell’mc) è uscito per tale Liquor Barrell, il prossimo chissà… La tracklist si apre con un intro parlato di Planet, che ci presenta il suo lavoro: il dialogo con l’ascoltatore sarà presente come introduzione anche tra una traccia e l’altra, una costante. Il primo pezzo vero e proprio è quindi “Rock Tha Mic”, dove però l’mc si limita a fare quel che dice il titolo e nient’altro, ma comunque siamo sul piacevole; stesso discorso per “Charcoal”, dove non ci parla di niente in particolare ma c’è un beat proprio bello (a proposito, i crediti non sono pervenuti…) con un pianoforte che scandisce il tempo e i graditissimi scratch di Dj Revolution.
L’allenamento di Asia comprende ovvi momenti di autocelebrazione, il che può essere senz’altro accettabile: ma per quante volte e in quanti modi diversi puoi dire che sei bravo e figo? Alludo a “Breakin’ Shit Down”, “M-16 Ammunition”, “I Spit Flows” e “Doin’ What We Do”. Il peggio lo troviamo però in “Keep Ya Ass Shakin'” dove, oltre a non riuscire nell’intento di far muovere niente e nessuno, lascia veramente a desiderare sia il beat, che sembra preso da un pessimo videogioco, sia il lavoro dell’mc, che come stile è alla pari di “Doin’ What We Do Remix”, altro pezzo che poteva restare nei club di Fresno. Un brano molto divertente è invece “Mi Nuh Left It”, assolutamente da ascoltare dondolando una testa zampillante di rasta e inventandosi le parole, dato che la parte di Madd Dogg farebbe inorridire qualsiasi Mr. Brown inglese: è incomprensibile (almeno per me)! C’è poi un pezzo che a molti ricorderà “Illmatic” di Nas, si tratta di “Fresno State Of Mind”, in cui la voce di Planet Asia e gli scratch di Mista Sinista ci raccontano di com’è una tipica giornata in quel di Fresno. La crème è però “Keep Movin'”, un pezzo veramente analitico e serio che tratta con intelligenza l’esperienza degli afroamericani negli Stati Uniti, il beat è più che azzeccato e le citazioni sono moltissime.
Queste ultime sono le due tracce che più lasciano capire quanto Planet Asia sia tutt’altro che un artista superficiale, in grado di tirare fuori un bel classico – se solo ci si mettesse d’impegno. In attesa che lo faccia, gli amanti dello stile west ma non troppo potranno comunque apprezzare – con moderazione – il suo “…Training”.
Tracklist
Planet Asia – Still In Training (Liquor Barrell Records 2002)
- Intro
- Rock Tha Mic
- Charcoal
- Breakin’ Shit Down
- Fresno State Of Mind
- Keep Movin’
- Keep Ya Ass Shakin’
- Good Music
- M-16 Ammunition
- On Tha Block For Ya [Feat. Kubiq]
- Mi Nuh Left It [Feat. Madd Dogg]
- I Spit Flows
- Doin’ What We Do
- Outro
- Doin’ What We Do Remix [Feat. Erik Rico]
Beatz
Credits not listed
Scratch
- Walt Liquor: 2
- Dj Revolution: 3
- Mista Sinista: 5
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