Qwel & Maker – Owl
“Owl” è un gran disco. Uno di quei bei dischi sempre più rari, splendidamente musicali, che potrebbero anche essere usciti dieci anni fa e che saranno fresh pure per i prossimi dieci. Quei dischi di cui paradossalmente è difficile scrivere perché sono emblemi di un modo di fare già sentito (nel senso positivo dell’espressione) e che per fortuna si sentirà sempre finché avremo mc’s straordinari come Qwel, che sanno quando essere seri, quando scherzare, quando dire qualcosa e quando non dire nulla ma sempre con un flow carico di personalità e tecnicamente impeccabile, e beatmaker raffinati e anch’essi tecnicamente impeccabili (e purtroppo sottovalutati) come Maker. “Owl” è uno di quei dischi che non hanno paura di apparire retrò in un panorama come quello odierno, soprattutto perché non lo sono affatto, perché un solido break di batteria campionato non passerà mai di moda e difficilmente cederà il passo alle librerie di suoni e perché l’attingere da generi che oggi sembrano appartenere al Mesozoico come Jazz, Funk e Soul, sarà sempre attuale, qualunque cosa succeda.
E non è uno di quei tristi discorsi puristi da questo è il vero Hip-Hop, perché il vero Hip-Hop non esiste più e credo mai sia esistito; qui si parla di creatività, di andare sempre un po’ oltre, di non accontentarsi, di cambiare un piccolo meccanismo, oliarlo volta per volta e tenere sempre in attività questa macchina, senza sconvolgerla tutta da un momento all’altro correndo il pericolo di bruciarla (e bruciarsi) per poi ripartire daccapo rischiando di riciclarsi e apparire vecchi, scorbutici e conservatori. “Owl” va contro. Contro chi dice bisogna andare avanti ed è stupido campionare James Brown nel 2011 e contro chi afferma che bisogna tornare un po’ indietro. Personalmente, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo perché in qualsiasi genere adoro la sperimentazione, il voler sconvolgere i canoni, ma a volte ne rimango turbato, ho bisogno di tempo per abituarmi a certe cose che poi potrò giudicare dei classici, quindi porto sempre con me quei dischi dai quali non si può prescindere, poiché in cuor mio rimango un amante del boom bap, della polvere, dei flow coinvolgenti. Perciò pezzi carichi di groove (uh, che parola retrograda) ed entusiasmo come “The Game”, “The Down Dumbing” e “Gambling Man” mi stampano in faccia il sorriso dalla prima all’ultima rima.
Come si fa a rimanere indifferenti di fronte alla malinconia del piano di “Gin River” (la storia di un padre alcolizzato) o come si fa a non avvertire un brivido per lo splendido effetto 1998 che scaturisce prepotente all’ascolto di “Letting Life Pass By” (il coro Soul inserito nel ritornello è classe pura) e “Word To The Wise”? Per chi ama questo genere la reazione sarà naturale e non potrebbe essere diversamente, “Owl” è un disco col quale si prende confidenza immediatamente perché suona fantasticamente già sentito. C’è solo un piccolo neo, “Silver Mountains Remix”, un brutto beat Elettronico di Maker che dimostra come il nostro non ci sappia fare col genere ma che sembra quasi messo apposta lì in mezzo e non alla fine per costringere l’ascoltatore a notarne il contrasto musicale con le tracce precedenti e quelle successive. Ma non è una canzone skippabile a influire sulla qualità di un disco che rasenta la perfezione lirica e musicale, accompagnando dolcemente il passato nel futuro. “Owl” è semplicemente attuale e, come già detto, lo è oggi e lo sarà per molto tempo ancora.
Tracklist
Qwel & Maker – Owl (Galapagos4 2010)
- Owl
- The Game
- The Down Dumbing
- Holler
- El Camino
- Gin River
- Voice Of Reason
- Silver Mountains Remix
- Cookie Cutter
- Gambling Man
- Letting Life Pass By
- Word To The Wise
- Pitching Pennies
Beatz
All tracks produced by Maker
Scratch
- DQ: 1
- D-Styles: 2, 5, 11
- Dj SPS: 3, 13
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