Raekwon – Shaolin Vs Wu-Tang
Doveva essere un album interamente a firma del Wu-Tang Clan, ma ancora una volta non se n’è fatto nulla e RZA continua a perdersi nei meandri della sua mente. Raekwon, dopo aver sfornato un ottimo sequel del suo “Only Built 4 Cuban Linx…”, decide quindi di appropriarsi di “Shaolin Vs Wu-Tang” facendovi partecipare la crème de la crème del Clan, ricostituendo la chimica vincente sempre avuta con Ghostface e facendosi accompagnare dal fido Method Man e da un Inspectah Deck sempre in forma strepitosa quando si tratta di impreziosire i dischi altrui. Una produzione completamente priva del lavoro manuale di RZA ne trae comunque ispirazione e, quando si accende lo stereo, la prima cosa che si sente è un sample di qualche vecchio kung fu flick: inevitabilmente si parte già col piede giusto!
L’atmosfera che si respira sembra essere quella delle grandi occasioni a sentire pezzi come “Butter Knives”, classico istantaneo che sembra giungere direttamente da “36 Chambers”, piuttosto che l’introduttiva “Shaolin Vs Wu-Tang”, la quale dà lo slancio giusto per partire dando un breve assaggio dei contenuti successivi, infine “Silver Rings”, dove il discepolo Cilvaringz utilizza un loop di chitarra dandogli quel sapore orientale alla Robert Diggs. Il disco, come da tradizione, viaggia su tipiche sceneggiature cinematografiche scritte da un rapper sempre capace di raccontare gli stessi argomenti con rinnovata creatività: “Chop Chop Ninja” evoca continuamente immagini mano a mano che Rae svolge il racconto di un combattimento a mani nude contro un ninja, colmandolo di fantasiosi dettagli, “Snake Pond” tratta di ritorsioni, affari sporchi e criminalità organizzata, ed è uno dei tanti episodi di non grande durata, fattore che alleggerisce l’ascolto dell’album e ne favorisce il continuo ricambio di scenari, quasi come in un film che si sposta senza tregua da una sequenza all’altra.
Lo Chef si avvale di diversi ospiti, reperendo prolifiche collaborazioni anche al di fuori della cerchia di Staten Island: Busta Rhymes tritura voracemente sillabe nell’atmosfera spiccatamente indiana di “Crane Style”, mentre l’orchestrale “Masters Of Our Fate” gode della partecipazione di Black Thought, il quale offre un verso intelligente e riflessivo, come gli è consueto. Differenti i risultati ottenuti con Nas, che in “Rich And Black” proprio non riesce a replicare gli effetti di “Verbal Intercourse”, e addirittura peggiori quelli scaturiti da “Rock N Roll”, nella quale Jim Jones viene letteralmente ucciso da Rae e Ghost e la base (qualcuno rinchiuda Khalil: vi prego, basta…) ha un appeal mainstream inadatto a un disco di questo tiro. Pure Rick Ross è una presenza che sa di dubbio vista la diversità nello stile e l’inefficacia della sua strofa in “Moleasses”, mentre Lloyd Banks e il suo timbro fastidioso se non altro evitano di combinare ulteriori disastri su “Last Trip To Scotland” (peraltro un gran beat di Scram Jones) mantenendosi sulla decenza.
“Shaolin Vs Wu-Tang” non è un disco di facile giudizio, viste le diverse impressioni che lascia a seconda del numero di ascolti; e l’opinione finale può cambiare a seconda del diverso peso che si danno alle tracce più forti (non poche) rispetto a quelle che sarebbe stato meglio lasciare da parte. Per lunghi tratti l’album restituisce quel gusto tutto particolare e inimitabile tipico dei lavori del Clan degli anni novanta, poi cambia improvvisamente direzione e talvolta spiazza: quando la produzione esce dagli schemi classici vi riesce con buoni risultati, affidandosi alle capacità di Evidence (la sua “The Scroll” è esotica e ipnotica allo stesso tempo, resta nella testa senza mollare più) ed Erick Sermon (soddisfacente in “Every Soldier In The Hood”), tuttavia in altri frangenti le decisioni prese diventano incomprensibili, come nel caso di “Moleasses” la cui struttura non è che “Shadowboxin'” copiata e incollata, oppure come in “Dart School”, impalpabile e noiosa.
A ogni buon conto, a riconoscimento di uno dei migliori cuochi di rime del globo va senza dubbio di essere riuscito a pubblicare due lavori di qualità nel giro di pochi mesi, segno tangibile di prolificità, abbinata al pregio che tanti riescono solo a sognare. L’attesa per il qui annunciato “Only Built 4 Cuban Linx 3…” non può che essere già molto alta…
Tracklist
Raekwon – Shaolin Vs Wu-Tang (IceH2o Records 2011)
- Shaolin Vs Wu-Tang
- Every Soldier In The Hood [Feat. Method Man]
- Silver Rings [Feat. Ghostface Killah]
- Chop Chop Ninja [Feat. Inspectah Deck and Estelle]
- Butter Knives
- Snake Pond
- Crane Style [Feat. Busta Rhymes]
- Rock N Roll [Feat. Ghostface Killah and Jim Jones]
- Rich And Black [Feat. Nas]
- From The Hills [Feat. Method Man and Raheem DeVaughn]
- Last Trip To Scotland [Feat. Lloyd Banks]
- Ferry Boat Killaz
- Dart School
- Moleasses [Feat. Rick Ross and Ghostface Killah]
- The Scroll
- Masters Of Our Fate [Feat. Black Thought]
- Wu Chant Outro
Beatz
- Scram Jones: 1, 7, 11
- Erick Sermon: 2
- Cilvaringz: 3
- Bluerocks: 4
- Bronze Nazareth: 5
- Selasi: 6
- Dj Khalil: 8
- Sean C. Prince: 9
- Kenny Dope: 10
- The Alchemist: 12
- Mathematics: 13
- Xtreme Beats: 14
- Evidence: 15
- Nova: 16
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