Roc Marciano – Reloaded

Voto: 4 +

Pur non rappresentando chissà quale novità, laddove non c’è più nulla da inventare, il ritorno al passato che Roc Marciano è riuscito a ideare attraverso la pubblicazione di “Marcberg”, uno dei dischi Hip-Hop più significativi degli ultimi anni, ha procurato lo stesso effetto dell’inalazione di una grande e necessaria ventata di aria fresca. Un esordio solista col botto, che ha spinto l’ex Flipmode Squad e The UN tra le vette più ambite dell’Hip-Hop underground, creandogli numerose possibilità di collaborazione e collocandolo in un’ideale nicchia apprezzabile da chiunque sia rimasto stregato dal suo flow privo di schemi convenzionali, dalle tematiche ispirate all’era del crack, alla New York degli anni settanta, al crimine, all’hustling e, non ultimo, da un metodo (auto)produttivo basato sulla ricerca di campioni scuri, ansiogeni e inquietanti, proprio come i luoghi e le circostanze che costituiscono il basamento dei suoi lungometraggi in rima.

L’atteso “Reloaded” non è certo stato assemblato in maniera differente, gli ingredienti principali sono sempre gli stessi, quel che cambia è la prospettiva generale. Da bravo regista, Marciano tratta il medesimo soggetto diversificandone il punto di vista, che se in “Marcberg” era simbolizzato dalla lotta per uscire dai disagi che aveva il crimine quale fonte di sostentamento, ora è trattato da una veduta non certo meno violenta, ma totalmente differente nella classificazione economica. L’attenta selezione nel cedere il microfono – gli unici fortunati sono l’amico KA e Knowledge The Pirate – è altrettanto meticolosa nel selezionare beat coerenti al progetto; in quanto, al contrario dell’esordio solista, Roc permette la presenza di cinque basi provenienti da mani che non sono le sue e ognuno degli interpellati (c’è anche Q-Tip!) esegue un ottimo lavoro, nel rispetto delle scelte estetiche dell’artista, che prosegue il suo percorso mantenendo intatto quel feeling di blaxploitation e malavita che aveva già reso grande il suo precedente album.

La tendenza è quella di lasciare la batteria in secondo piano, se non addirittura di eliminarla del tutto, i loop sono freddi, ipnotici, scarni, creano ancora una volta quell’omogeneità necessaria per fondersi con uno stile lirico tracimante di rime interne, intere strofe strutturate su riferimenti multisillabici e con un utilizzo di vocaboli e particolari descrittivi che permettono quasi di toccare con mano ciò che il rapper sta descrivendo. Le atmosfere glaciali e notturne si susseguono senza pause, così come il contrasto tra potere da esercitare e pressione alla quale sfuggire che i testi propongono di continuo. Marciano smista intelligenti similitudini districandosi con sapienza tra le chitarre psichedeliche di Alchemist (“Not Told”), gioca coi doppi sensi (<<fly, you might find me in the spider’s web>>) accelerando all’improvviso la metrica e scandendo il tempo senza il supporto di drum set (“We Ill”), crea contrasti figurativi tra Lamborghini dreams e Nissan nightmares sopra uno stuolo polveroso di violini griffato The Arch Druids che provoca piacevolissime reminiscenze Wu, cita i seventies sia attraverso testi colmi di riferimenti newyorkesi (<<I limp like Willis Reed>> dovrebbe ricordarvi qualcosa, tifosi dei Knicks), sia con l’utilizzo che fa del campionatore (il Jazz/Blues di “Peru”, dove la batteria è lasciata in mono).

Seppure inserite in un contesto di già notevole caratura, spiccano per arguzia tecnica e immaginazione tracce come “Flash Gordon”, impostata sulla ricchezza dei dettagli, “Nine Spray”, ottima produzione di Ray West dove il simile registro interpretativo di KA crea una perfetta simbiosi, e la conclusiva “The Man”, probabilmente il miglior esempio qui presente di come l’artista riesca a creare metafore con estrema facilità a discapito di un posizionamento di rime e sillabe non alla portata di tutti, evocando nel contempo immagini esilaranti (<<my lady waited on the counter with the towel/while I sang her Rick James/bang her in the shower>>). Come il suo stesso personaggio, che ha scalato le gerarchie del crimine fino a poter disporre di grandi ricchezze e potere, Roc Marciano si è così definitivamente affermato arrivando sulle vette più alte del panorama Hip-Hop contemporaneo, una conquista davvero meritata dopo la pubblicazione di due dischi consecutivi di grande spessore.

L’artista di Hempstead, New York, era tra i più attesi di tutta questa soddisfacente annata e ha risposto ancora da campione, pur non potendo più usufruire dell’effetto sorpresa.

Tracklist

Roc Marciano – Reloaded (Decon Records 2012)

  1. Tek To A Mack
  2. Flash Gordon
  3. Not Told [Feat. Knowledge The Pirate and KA]
  4. Pistolier
  5. Thugs Prayer Pt. 2
  6. 76
  7. We Ill
  8. Deeper
  9. Death Parade
  10. 20 Guns
  11. Peru
  12. Thread Count
  13. Nine Spray [Feat. KA]
  14. Emeralds
  15. The Man

Beatz

  • Roc Marciano: 1, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 15
  • The Alchemist: 2, 4
  • Q-Tip: 12
  • Ray West: 13
  • The Arch Druids: 14
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