Roots Manuva – Bleeds.

Voto: 4 –

RootsManuvaBleeds500Bene: la faccenda in questione è il sesto album ufficiale (ma se ne contano di più), ancora sotto la prolificissima Big Dada, di uno dei migliori liricisti di sempre, non solo UK, arrivato a collaborare anche con Gorillaz, Amon Tobin e Cinematic Orchestra, per citarne qualcuno al volo. Parliamo di Roots Manuva, londinese ma di origini giamaicane, artista british storico, completo come pochi sia a livello di contenuti che di scelte musicali. Rinfreschiamoci subito la memoria con questo squarcio di genialità. “Bleeds.” (trailer!), uscito il 30 ottobre scorso, è il suo album più introspettivo: melodia e Rap-sonicità, avvolti in aree di astrattismo as usual, come nei suoi precedenti lavori.

Tra i producer spiccano nomi come Four Tet/Kieran Hebden e Adrian Sherwood, oltre gli italianissimi Crookers, il tutto solo a confermare l’esplorazione che Rodney intraprende nei suoi lavori. Toccante “Hard Bastards”, in cui canta anche nell’hook – stupendamente direi; tra le righe: <<a whisper in the street ain’t never a secret>>, verità! “Crying” non convince al 100%, sembra fatta due/tre anni prima; è questa la produzione di Crookers e With You., assieme a “One Thing”. Da segnalare ancora “I Know Your Face”, con un’ultima strofa caratterizzata da un cambio di tonalità veramente da brividi; il mood è: <<a paranoid place is not a real place, but who’s to say when the words won’t say>>. Tanta freschezza arriva con “Facety 2:11”, mentre la stupenda “Stepping Hard” si rivela la migliore: particolarissima, scura, metaforica, tutto allo stesso tempo e in una miscela non facile né da digerire, né tanto meno da creare – ed è per questo che il risultato è incredibile.

‘nsomma: full lenght di 10 tracce, non di immediato assorbimento seppur di altissimo livello, e con una ricerca non indifferente. Gli archi presenti facilitano l’ascolto, i synth lunghi anche, meno il Rap di Roots, ma questo è e questo ci si deve aspettare da un musicista così, pena l’inizio del declino. Nel tour 2016 in Italia non arriva, ovviamente (molta amarezza, la solita direi). Però forse siamo ancora in tempo: agenzie tutte unitevi, la gig italiana è necessaria.

Tracklist

Roots Manuva – Bleeds. (Big Dada Recordings 2015)

  1. Hard Bastards
  2. Crying
  3. Facety 2:11
  4. Don’t Breathe Out
  5. Cargo
  6. Stepping Hard
  7. Me Up
  8. One Thing
  9. I Know Your Face
  10. Fighting For?

Beatz

  • Fred with the pre-production by Hylton Rodney: 1
  • With You. and Crookers: 2, 8
  • Kieran Hebden: 3
  • Fred with additional production by Adrian Sherwood: 4, 6, 9, 10
  • Fred with the pre-production by Hylton Rodney and additional production by Adrian Sherwood: 5, 7
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