Royce Da 5’9” – Layers
Dopo aver consegnato alle mani dei propri fan ciò che questi aspettavano sin dai tempi di “Boom” (per quelli più lenti, sto parlando di “PRhyme”), Royce (Da) 5’9″ ha optato per iniziare quello che dovrebbe essere il suo anno più prolifico in termini di pubblicazioni, ritagliando poco più di una sessantina di minuti della propria discografia da dedicare unicamente agli strati della propria personalità. E infatti in quasi due decenni di carriera, tolti dalla lista il suo anno fra le mura dell’Oakland County Jail e i suoi passati problemi con la bottiglia, Ryan Montgomery ha sempre lasciato trapelare ben poco in merito a come trascorressero le sue giornate quando l’interruttore del microfono restava posizionato su OFF.
Prima di oggi, l’unico spiraglio dei propri “Layers”, a memoria del sottoscritto, Royce lo aveva mostrato nel 2009 nella semisconosciuta “The Best Thing Yet”. Una minuscola breccia nell’indistruttibile armatura lorda del sangue dei nemici accumulato fra le mattanze liriche dell’era post “The Bar Exam” e la nascita dell’Idra a quattro teste nota come Slaughterhouse. Senza un minimo di preliminari, il confessionale di “Tabernacle” squarcia l’arrangiamento celestiale di S1 e J. Rhodes riportando alla luce proprio quel 29 novembre 1997 (<<most significant day in my life>>) ivi accennato, in cui il nostro conobbe un giovane Eminem e, nel giro di poche ore, perse una nonna e divenne padre. Un’introduzione stellare, che però rende la vita piuttosto difficile alle tracce seguenti. Una volta superata l’ottima “Pray”, infatti, il disco inciampa ritrovandosi a vivere la sua fase più difficile, annaspando fra episodi che si fanno ambasciatori del concetto di anonimato (“Hard”, “Flesh” e “Shine”) e saggi di tecnica eccessivamente fini a loro stessi (“Startercoat”).
Fortunatamente, nel suo secondo emisfero il vigore di “Layers” torna a pulsare sui livelli iniziali. In “America” il beat possente di Epikh ed S1 si presta ad incorniciare la disamina sociale di Royce, che mette per qualche minuto in pausa l’album dei Run The Jewels che stava probabilmente ascoltando, infilando tre strofe belle incazzose e con un climax che ricorda molto l’andamento della leggendaria “One Mic” di Nas. Altrettanto minimale è il feng shui architettato ancora a quattro mani da Epikh ed S1 in “Gottaknow”, che sembra disegnato su misura a complemento del timbro di Royce (un fattore, quest’ultimo, poco ricorrente nella prima metà del disco), mentre nella titletrack Mr. Porter allestisce una passerella trionfale per accogliere i due ospiti con il cachet più elevato fra quelli in scaletta. Un terzetto di brani che indirizza l’epilogo sui giusti binari.
Al netto degli interludi, “Layers” propone tredici brani. Sei/sette di questi sono di alto livello e dal canto loro assicurano un buon contingente di replay. Il problema è che poi ci sono anche gli altri e nonostante i numerosi passaggi la mia memoria non ha voluto saperne di registrarli. Una delle cose che ho imparato nel tempo è che quando si procede ad ascoltare ripetutamente un disco, e quindi a metabolizzarlo, si verifica solitamente una fase di passaggio, ovvero quel momento in cui, di solito dopo due/tre ascolti, si iniziano a fissare nella propria mappa mentale i punti cardinali del disco e quindi a ricollegare in modo istantaneo brani, rispettivi titoli e l’ordine in cui essi compaiono. Quando ciò invece non accade, completamente o in parte, in genere significa che il disco ha qualcosa che non va.
Ecco, volendolo riassumere alla carlona: “Layers” non è male, ma ha qualche problema di troppo.
Tracklist
Royce Da 5’9″ – Layers (Bad Half Records 2016)
- Tabernacle
- Pray
- Hard
- Startercoat
- Wait
- Shine (Skit)
- Shine
- Lincoln (Skit)
- Flash
- Hello (Skit)
- Misses (On My Line) [Feat. K. Young]
- Dope! [Feat. Loren Oden]
- America
- Layers [Feat. Pusha T and Rick Ross]
- Quiet [Feat. Mr. Porter and Tiara]
- Gottaknow
- Off
Beatz
- S1 and J. Rhodes: 1
- Mr. Porter: 2, 4, 14, 15, 17
- Antman Wonder: 3
- Jake One: 5
- Nottz: 7
- Dj Khalil: 9, 11
- Pain One: 12
- S1 and Epikh: 13, 16
li9uidsnake
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