Sage Francis – Human The Death Dance

Voto: 4

E’ il rapper che vedremmo meglio su una Harley che in un Hummer, con una maglia dei Metallica piuttosto che con una felpa Fubu, che preferisce vocalist Folk a quelle R’n’B. E’ lui, è Sage Francis! Che nel 2007 se ne esce con un nuovo album, il secondo sotto Epitaph, anche se la maggior parte di noi si aspetta come ovvia label la sua, la Strange Famous Records. Non vi sto a fare troppe note biografiche su Sage per due motivi: 1. suppongo lo conosciate discretamente; 2. di note biografiche ve ne dà lui a palate in “Underground For Dummies”, nella quale tra l’altro spiega in qualche verso cos’è successo con le varie etichette (<<so I shamelessly self promoted/the radio station would open doors and opportunities/eventually made it to Oakland where Anticon accepted me with open hands/journals got personal on a one dollar advance/Non-Prophets had a hope that a UK label smashed/so I crossed out my eyes and signed to Epitaph/this is the hustle of an emcee>>).

Il titolo “Human The Death Dance” proviene dal poeta Buddy Wakefield, personaggio non nuovo nell’Hip-Hop, anzi talvolta sullo stesso palco di Aesop Rock e Deltron. Il poeta registra però vocalmente le sue opere e le fa uscire sotto la label di Francis, oltre a recitare i versi di una (“Human The Death Dance”, appunto) in qualche traccia di quest’album. Il singolo “Got Up This Morning”, uscito questa primavera e prodotto da un insospettabile Buck 65, non lasciava presagire niente di emozionante, anzi faceva quasi temere in una definitiva conversione al Pop/Folk; pezzo molto, quasi troppo melodico, e video romanticone da MTV… E invece il resto di “Human…” è tutto tranne che melenso o eccessivamente melodico.

Nei beat le chitarre elettriche non mancano quasi mai e i bassi pompano proprio bene, i nomi dei produttori (dodici per sedici tracce) non sono nuovi ma una nota di merito va assolutamente assegnata ad Alias, che fa in assoluto il lavoro migliore firmando le tre tracce più belle (che sono “Clickety Clack”, “Midgets & Giants” e “Keep Moving”). Ottimi anche i tre minuti e mezzo di Mark Isham, già autore di colonne sonore – con un’esperienza deducibile anche solo in questi due brevissimi pezzi. Come accadde quando ascoltai i precedenti album di Sage Francis, la domanda che mi pongo dopo diversi play è: ma quest’uomo è un malatopazzosuicida o un soggetto di fine intelligenza? Dopo “Human The Death Dance” ho le idee ancora più confuse; stavolta mi hanno fatto ridere e riflettere tutte le citazioni e soprattutto le provocazioni contenute nei testi. Vengono citati i 3rd Bass e l’X Clan, ad esempio, ma si spazia anche da Bukowski a “8 Mile” fino alle Suicide Girls: “Midgets & Giants” non risparmia nessuno!

Rispetto ai precedenti titoli si può dire in sostanza che l’album sia meno profondo e personale di un “Personal Journals” e leggermente più Rock, ma attenzione, non è qualcosa di granché sperimentale: è Sage Francis, punto e basta. Stop callin’ it emo! Weeeeeeooo…

Tracklist

Sage Francis – Human The Death Dance (Epitaph 2007)

  1. Growing Pains
  2. Underground For Dummies
  3. Civil Obedience
  4. Got Up This Morning
  5. Good Fashion
  6. Clickety Clack
  7. Midgets & Giants
  8. Broccilude
  9. High Step
  10. Keep Moving
  11. Waterline
  12. Black Out On White Night
  13. Hell Of A Year
  14. Call Me Francois
  15. Hoofprints In The Sand
  16. Going Back To Rehab

Beatz

  • Odd Nosdam: 2
  • Mr. Cooper: 3
  • Buck 65: 4
  • Mark Isham: 5, 11
  • Alias: 6, 7, 10
  • Sixtoo: 8
  • Ant: 9
  • Big Cats!: 12
  • Kurt SP: 13
  • Miles Bonny: 14
  • Reanimator: 15, 16

Scratch

  • Reanimator: 3, 15, 16
  • Dj Orator: 14
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