Salmo – Hellvisback
Mauri aveva sostenuto un ritmo d’uscita dei sui dischi serratissimo, uno all’anno; ora, per ascoltare “Hellvisback”, ne passano addirittura tre. Di certo con quella cadenza così puntuale ci aveva abituato bene, ma non possiamo neppure lamentarci dell’attesa perché nel frattempo non se n’è affatto stato con le mani in mano: il “Machete mixtape III”, il “S.A.L.M.O. documentary” per Tanta Roba, la collaborazione e il tour con Jovanotti, il continuo lavoro per rendere sempre più granitica la Machete. Quest’intervallo non fa altro che confermare quanto già tutti nell’ambiente sapevano: Salmo oramai è una certezza, continua a non sbagliare un colpo e a mettere d’accordo sia gli utenti più maturi e legati all’underground che la generazione più giovane ed orientata verso il mainstream.
Per onor di cronaca, vi sbatto lì subito qualche dato: nella prima settimana d’uscita, “Hellvisback” è schizzato al primo posto nella classifica delle vendite in Italia, ha fatturato 27mila copie conquistando il disco d’oro ed è finito al ventiseiesimo posto nella classifica delle vendite mondiali – che non è poco! La seconda settimana, quella dopo Sanremo, si è piazzato ancora primo in classifica nonostante le numerose uscite di musica leggera successive al Festival stesso, fatto inspiegabile per nomi quali Arisa, Elio, gli Stadio e i loro relativi manager ed entourage, che guardano dalle posizioni più in basso e cercano di capire cosa stia succedendo… Succede che forse, finalmente, qualcosa sta cambiando, che forse si respira un po’ d’aria fresca e non sempre la solita puzza dei vecchi zombi in naftalina o di zucchero filato scaduto, che forse qualcuno in Italia i dischi li compra ancora e forse non esclusivamente per regalare la solita Compilation Azzurra del Festivalbar (cito non a caso perché nel lontano ’91 ne ricevetti copia anch’io!) al conoscente di turno che non si sa se gradirà o meno… Quanti forse! Beh, la mia personalissima utopia è che questi punti interrogativi diventino delle certezze.
“Hellvisback” è un progetto potente e incisivo, musicalmente arriva per direttissima aprendo in due le casse di ogni stereo. Le produzioni sono molto omogenee, pur stilisticamente variegate, e si percepisce spesso lo zampino di Salmo, che pure lascia ampio spazio ad ottimi collaboratori come Big Joe, Low Kidd e il batterista Travis Barker, già noto al grande pubblico per essere parte dei Blink-182. Sonorità rockeggianti come da tradizione (vedi “Mic taser”, “1984” o la titletrack), altre più attuali (“La festa è finita” e “Daytona”) oppure cupe (“7 AM”, “L’alba”); in ciascun caso non si tratta di episodi particolarmente estremi né spinti, ma orchestrati con gusto e ricercatezza pur seguendo – anzi dettando – le regole del momento. Salmo non è infatti uno stilista che si affida alle mode, crea invece degli standard divendendo in prima persona il termine di paragone per cloni e copioni vari.
L’immagine dell’Elvis che risorge dall’Inferno (si veda il breve fumetto scritto dall’mc e disegnato da Fr3nk) è appunto quello di chi attinge dal passato per rimaneggiarlo e riscriverlo, ovviamente secondo la propria attitudine: e quella di Salmo, che a questo punto dovremmo conoscere già, continua ancora a stupire per freschezza ed originalità. Bella, proseguendo l’ascolto, la produzione di Shablo per “Black widow”, più che una canzone d’amore sembra la naturale prosecuzione di “Yoko-ono”, una riflessione fredda ma allo stesso tempo passionale sul mondo femminile. Non perdetevi, poi, la ghost track, tutta da ridere soprattutto quando Salmo imita quei Sangue Misto che aveva appena citato (<<sapevi che il mio primo disco/ha fatto la storia ma dopo i Sangue Misto?>>)… E insomma, ancora una volta l’mc olbiese centra l’obiettivo convincendo un po’ tutti e ribadendo – se mai ce ne fosse bisogno – che l’Hip-Hop non può e non deve essere incatenato in rigidi stilemi, né tantomeno categorizzato: va lasciato libero, concedendo ampio spazio di manovra all’artista che, se capace, sa come sfruttare al meglio le sue potenzialità e la sua forza comunicativa.
Tracklist
Salmo – Hellvisback (Sony Music Entertainment Italy 2016)
- Mic taser
- Giuda
- Io sono qui
- 1984
- Il Messia [Feat. Victor Kwality e Travis Barker]
- Daytona
- Bentley vs Cadillac [Feat. Travis Barker]
- 7 AM
- L’alba
- Hellvisback
- La festa è finita
- Black widow
- Peyote [Feat. SBCR]
Beatz
- Salmo e Low Kidd: 1, 11
- Big Joe: 2, 3
- Salmo: 4, 10
- Salmo e Travis Barker: 5
- Stabber: 6
- Salmo, Low Kidd e Travis Barker: 7
- Low Kidd: 8, 9
- Shablo: 12
- Sir Bob Cornelius Rifo e Salmo: 13
Moro
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