Sebini e G Farmerz – Sebininvern
Madonna che silenzio c’è stasera… (Francesco Nuti)
Sebastiano Contrario fa Rap da una vita. Un Rap adulto, ironico in modo atipico, a tratti sepolcrale. Crudo e sporco, come ci piace, con un costante richiamo al quotidiano, senza il ridondante compiacersi sulle e delle barre, senza l’autocelebrazione fine a sé stessa. “Sebininvern”, otto tracce prodotte dai G Farmerz, è il disco per l’inverno dei frustrati che, invece di piangersi addosso, prendono una penna e lasciano scaricare la rabbia su una base per qualcosa di più costruttivo. E’ il disco per chi, nonostante i drammi normali della vita, ha la forza e il coraggio di continuare a continuare. E’ un disco passionale. A prescindere dalle atmosfere down (sempre troppa Griselda e affini, nei dischi di oggi…), spazia e coinvolge, riportandoci al ritmo lento dei pensieri – invernali, esistenzialmente parlando – di Sebini, che viaggia con liriche sempre adatte all’occasione.
A partire da “Vento”, la traccia iniziale: <<come vento sulla sabbia, nuove forme t’invecchiano/così poco da lasciare – pressoché niente/…/sulla sabbia nella notte più lunga in attesa dell’alba/il rumore confonde prima che l’onda ti sbatta/quando il vento me lo prendo sulla faccia/nelle turbolenze senza appigli cerco sempre le tue braccia>>. Una poetica che va oltre le rime, che ha un senso personale che non può che colpire. L’inizio della terapia, del flusso di coscienza; duelli interiori risolti registrandoli. Terapia che prosegue con “Pulito”, dove compare Esa… Ecco, non riesco a parlare del Prez. Animatore culturale in tempi non sospetti, sempre sul pezzo nel supportare e pubblicizzare nuove realtà underground nazionali. Un mito. Un punto di riferimento. Che, a livello lirico, ha insegnato a tanti. Ma che – scusate – non ne ha più, purtroppo.
Comunque si prosegue con “Casa mia”, uno dei pezzi meglio riusciti – e più personali – del lotto: <<ho quasi quarant’anni e me ne sento venti/non ho l’età, Giovanni Lindo Ferretti/ora basta coi cicchetti, le gocce, i caffè corretti/il cuore, non è solo un’emozione che emetti>>. Un pezzo triste, che fa rabbrividire per la profondità dei concetti e la verità dei mostri che estrae da sé. <<Ora ho voglia di buttare via cosa ho fatto/autosabotare tutto, perché frega un cazzo/…/ci sono giorni che rappo e mi sento più scarso/di prima, quando ero solamente un ragazzo>>. La dolorosa confessione di chi si chiede perché continuare? – a fare qualcosa che gli altri non apprezzano fino in fondo. Il risultato finale è la risposta. “Preferito” – con Roy Zen, veramente in palla su questo pezzo – e “Riccardo” (<<il più forte farà sempre le scelte sbagliate>>) contribuiscono a definire il mood del disco: tempo scandito con l’accetta, liriche che scavano.
E, scavando, esce fuori “Piegature”. Anomalo rispetto al resto, con un beat allucinante – e un testo allucinato – ci spinge piacevolmente fuori dalle aspettative e aggiunge una nota di colore in più. Completano il disco “Biscotti allo stramonio” – sfogo lirico su base cupa – e “Il cielo di Venezia”, col campione vocale di Francesco Nuti in “Madonna che silenzio c’è stasera”. Affine alla comicità del grande artista fiorentino, il Rap di Sebini: lieve, in punta di fioretto, colpisce e affonda. E, nel freddo che ci circonda, dà una scossa, una fiamma, un’ondata di calore.
Da ascoltare in terrazzo, di notte, durante una pausa.
Tracklist
Sebini e G Farmerz – Sebininvern (Granda Farmerz Records 2023)
- Vento
- Pulito [Feat. Esa]
- Casa mia
- Preferito [Feat. Roy Zen]
- Riccardo
- Piegature
- Biscotti allo stramonio [Feat. Tresdeca]
- Il cielo di Venezia [Feat. Tito Sherpa]
Beatz
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Zeffiro B
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