Serum – Brainstorm Troopah
Diciamoci la verità: Miami è sempre stata famosa per le spiagge, il mare e l’incredibile vita mondana che caratterizza le sue serate, tutte però basate su atmosfere musicali sicuramente più indirizzate verso la House o i balli latinoamericani importati dalle relativamente vicine Cuba, Repubblica Dominicana e Porto Rico. Per quanto riguarda il Rap, c’è invece ben poco da dire e il fatto che a livello mainstream il suo massimo rappresentante sia Pitbull racconta senz’altro qualcosa sulla presenza dell’Hip-Hop in città.
Fortunatamente, per noi amanti del boombap più classico e che puzza di asfalto, ci ha pensato Serum a risollevare le sorti di Miami. “Brainstorm Troopah” proviene dal sottosuolo della periferia cittadina, lontano dai fastosi party milionari e dalle Bentley luccicanti, ma porta dentro sé una carica dall’elevato tasso distruttivo e, trattandosi di una completa autoproduzione, possiamo dedurre quanto questo rapper sia legato alla musica e non solo al vile denaro. Vero Pitbull?
Nato come un progetto da distribuire per le strade, “Brainstorm Troopah” è stato direttamente catapultato nel mercato globale grazie a UGHH e in breve tempo si è trasformato in un must have per gli amanti del genere, con tempi d’attesa enormi per l’acquisto. Ciò che più mi ha stordito dell’album è sicuramente la capacità lirica di Serum: da molto non sentivo un rapper così efficace e ipnotizzante, che può vagamente ricordare tanto un Ice Cube quanto il primo KRS-One. La sua voce squillante, ma allo stesso tempo profonda e grave, accompagna rime rapide, solide, più argomentazioni che passano dal sociale al più comprensibile, ma per nulla semplice, storytelling (“Crash Planet”).
Un ulteriore punto a favore del lavoro sta nella perfetta corrispondenza che si genera tra l’apparato musicale e le liriche, dando vita a un connubio che difficilmente si è sentito in album di recente uscita. Il tappeto sonoro è affidato a beatmaker quasi sconosciuti e mi chiedo come ciò sia possibile, poiché è costruito e assemblato in maniera impeccabile, ricreando atmosfere da strada e per la strada, sottolineate da beat e suoni incredibilmente duri che ti fanno muovere la testa dal principio alla fine (“Hammerhead Tactics”, “Hear Drumming”). Persino il booklet, arricchito da disegni e graffiti, testimonia l’origine street e genuina dell’album, come poi si riscontra in ogni singola traccia del disco, tutte da ascoltare senza riposo per poterne assimilare i contenuti e l’alone che si portano dietro.
Una menzione speciale, tanto per citare qualcosa in particolare, la merita “Soul Manipulation”, arricchita dal featuring di Self The Sulfuric e dalla produzione di Stijn Beats. Il lavoro, nell’insieme, intraprende un percorso ben distinto che lo porta alla strada con grande coerenza, ragione sufficiente per gettarsi a capofitto nella realtà di Serum.
Tracklist
Serum – Brainstorm Troopah (TyrannoSerum Records 2009)
- Guerilla Monsoon
- Two Ton
- Ear Drumming
- Field Negro
- Soul Manipulation [Feat. Self The Soulfuric]
- So-Illoquy
- Black Orchid
- Crash Planet
- Brainstorm Troopah
- 5 Years Left
- Stop-Watch [Feat. SoloMan Spectrum]
- Maniac Depressant
- Ronin
- Hammerhead Tactics
- Melting In The Pot
- Afterwords
- Ichabod Cranium
- Galaktus
Beatz
- Svenzer: 1
- Stereo Phlyer: 2, 8, 10, 13, 16
- Stijn Beats and TK: 3
- Sharp Sound: 4
- Stijn Beats: 5, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17
- Climber: 6
- El Chavo: 18
Cazza
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