Sick Rock – Omega

Sono tredici i brani che compongono “Omega”, il nuovo album del rapper romano Sick Rock appartenente alla crew/label Red Lights. Nessuno di questi è particolarmente originale, nessuno spicca sugli altri, un paio potevano forse rimanere fuori dal master, eppure c’è qualcosa in quest’album, un non-so-che in Sick Rock (che non conoscevo prima di questa recensione), che colpisce. Il proteiforme sicario di “Sempre stato qua” riesce a trasmettere bene l’insofferenza provata dall’mc nei confronti di determinate figure, pur non dicendo fondamentalmente niente di nuovo. “Bastardo” è la solita autocelebrazione che lascia il tempo che trova, ma c’è una sintonia, quasi un gioco, tra suoni e voce che riesce a salvare il risultato finale – cosa che non si può dire di “Indipendenti”, stesso tipo di traccia tuttavia molto meno riuscita.

“Pefforza” è, dal punto di vista contenutistico, nulla di particolare, però non si sentiva un’atmosfera così polleggiante da tempo. In “Sinnò me moro” c’è un bellissimo tributo a Gabriella Ferri (tanto personale quanto, comunque, sorprendentemente legato allo spirito della cantante romana) – ed è questo il momento in cui la particolarità difficile da definire del rapper, il non-so-che di cui sopra, si fa sentire di più. “Unici” porta con sé un messaggio molto semplice contro qualsiasi tipo di discriminazione, un episodio che difficilmente si rintraccia in altri progetti. Poi vabbe’, c’è Kento che, tra i sample del vecchio China/Amir e di Al Kooper in “Non basta”, caccia la solita strofa allucinante e purtroppo non c’è Sick Rock (e scena romana/italiana…) che tenga: <<non basta urlarci dentro per starci dentro/tu stai fermo, peccato che l’Hip-Hop è un movimento>> e tutti a casa.

Ora, cosa manca affinché “Omega” sia un album destinato a spiccare tra le tante uscite nostrane? Anzitutto l’originalità degli argomenti: pecca rilevante di per sé e ancora più se la scelta delle strumentali è ottima, sfruttate però, appunto, solo parzialmente – e mi riferisco in particolare a “Ne fai parte”, “Su le mani” e “So’ tutti capi”; poi, come detto, alcuni passaggi sfilano via inosservati: “Indipendenti” (autocelebrazione standard), “Durga mata” (stanca alla seconda strofa e come crew track non ci siamo proprio) e “U.n.i.t.i.” (uso scellerato dell’Elettronica) su tutte. In conclusione, “Omega” merita di essere ascoltato e, per quel che mi riguarda, inizierò a seguire Sick Rock curioso di vedere se e come riuscirà a compiere il salto di qualità che il potenziale esibito qui sembra permettere.

Tracklist

Sick Rock – Omega (Red Lights Ent 2015)

  1. Viva la vita
  2. Sempre stato qua
  3. Bastardo
  4. Indipendenti
  5. Pefforza
  6. Ne fai parte [Feat. Fudo]
  7. Sinnò me moro [Feat. Rasta Blanco]
  8. Unici [Feat. Occhi Viola]
  9. Su le mani
  10. Durga mata [Feat. Red Lights Ent]
  11. Non basta [Feat. Kento]
  12. So’ tutti capi
  13. U.n.i.t.i.

Beatz

  • Apoc: 1
  • KaiserDose: 2, 9
  • Don Plemo: 3, 10, 12
  • Fuji: 4, 8
  • Sonte: 5
  • Danny Beatz: 6, 11
  • Rasta Blanco e Paolo Pollidori: 7
  • R.U.M.: 13
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