Skyzoo and The Other Guys – The Mind Of A Saint – A Soliloquy
Breve premessa: di “Snowfall” non so dirvi nulla, salvo quanto leggo su Wikipedia; ovvero che è una serie TV statunitense ideata dal compianto John Singleton, trasmessa da FX (per l’Italia prima Fox e poi Disney+), composta da sei stagioni (l’ultima, conclusiva, esordirà a fine febbraio) e il cui personaggio principale è Franklin Saint, spacciatore che avvia la propria attività in una Los Angeles – è il 1983 – nella quale il crack si sta diffondendo a macchia d’olio. E’ questa la figura al centro di “The Mind Of A Saint – A Soliloquy”, progetto a firma congiunta tra Skyzoo e il duo The Other Guys (Mighty Joe e Isaiah Insanate Mensah, entrambi provenienti dall’area metropolitana di Washington D.C.). La loro interazione risale al 2016, quando il rapper di Brooklyn era tra i featuring di “Life In Analog” dei Guys, quattro anni più tardi apriva invece “Spring In Analog”, a ulteriore definizione di un’intesa che qui – dieci brani, tre quarti d’ora di durata, nessun intervento esterno – rivela un potenziale di tutto rispetto.
A diciannove mesi da “All The Brilliant Things” e spente le quaranta candeline a dicembre, Gregory compie un’accorta operazione di mimesi e, sfruttando la prima persona singolare, si appropria di un plot che è per sua natura affine alle tematiche di tanto Hip-Hop. Sul retro delle grafiche la sintesi è: a soliloquy by Skyzoo, from the perspective of Franklin Saint; contesto e snodi narrativi sono dunque i medesimi, ma la sensibilità è quella dell’mc, abile nello storytelling e di conseguenza a suo agio nell’interpretazione – letteralmente – di un ruolo archetipico, che in sé incarna il vissuto, i dilemmi morali e le complessità di un qualunque protagonista di quell’era, ai giorni nostri ancora materia di studio e dibattito negli Stati Uniti. Si tratta, in fondo, di riuscire a dire qualcosa di interessante – nuovo no, sarebbe chiedere troppo – in merito al topos per eccellenza del nostro genere preferito, quello del ragazzo cresciuto per strada, adattatosi a questa e alle sue regole, pronto a sporcarsi le mani per raggiungere il più effimero dei successi; ma, in rapporto alla media delle altre uscite, Skyzoo opta per un taglio sobrio, asciutto, privo dell’autocompiacimento spesso sventolato con clamorosa leggerezza.
Accogliendoci col morbido Jazz di “Eminent Domain”, un’introduzione in punta di piedi negli impulsi che innescano la sceneggiatura di “The Mind Of A Saint” (<<my intentions was to get a million off my insomnia/the sweeter your dreams, the more you can wake up a monster>>), l’artista gestisce il racconto con apprezzabile equilibrio, intrecciando spunti personali, riferimenti allo show televisivo e riflessioni di più ampio respiro, soluzione che consente una fruizione del disco anche a chi – come il sottoscritto, appunto – di “Snowfall” non ha mai neppure intravisto i titoli di testa. Così, un brano quale “Panthers & Powder” mette in scena un conflitto interiore (di grande efficacia la chiosa: <<Panther in my blood, shameful of my business/but the way business been going, shame ain’t too expensive>>) che non ha bisogno di spiegazioni, peraltro su una strumentale molto classica, con dei fiati deliziosi posti nel mezzo e in coda. Proporzione, quella appena indicata, che nelle dosi può variare: ad esempio, al netto di una penna sempre incisiva (<<God’s gonna trouble the waves when all the water hit/I just need enough for this pot that I can boil with/so dear God, save me an ounce or two/whether we talking water or we talking what powder do>>), “100 To One” insiste nella citazione di nomi dei quali potremmo non sapere niente, proseguendo in una “Bodies!” che arriva a elencare la scia di sangue di cui Franklin si è reso responsabile (<<for the record, the shot wasn’t planned to ever go to you/but you was switching up how you stand and what we know of you/blood thicker than water ’til the money dripping over you/and then swimming in it takes control of you>>).
Va da sé che tutto ciò potrebbe non funzionare altrettanto bene se microfono e macchine fossero in mani differenti. Zoo non è nuovo a combinazioni su scala ridotta (lo ricordiamo al fianco di 9th Wonder, Illmind, Apollo Brown, Pete Rock e Dumbo Station), ragion per cui non siamo affatto stupiti del felice risultato conclusivo; mentre, però, il Nostro si conferma, avendo raggiunto da tempo una maturità stilistica indiscutibile, la (piccola) sorpresa risiede nel sound fragrante dei The Other Guys, ispirati da una tradizione che viene evocata con gusto ineccepibile. Si prenda l’estratto video “Straight Drop”: i colpi nitidi e potenti della batteria sono il segnale di una prova che riesce a guardare al passato senza apparire nostalgica o derivativa; in questo senso, la selezione dei beat è di certo concorde a un impianto lirico che, per qualità di scrittura e morbidezza del flow, non ha niente da farsi rimproverare, accompagnando le vivide descrizioni di “Brick By Brick” (<<sunny L.A., as bright as the coke I poured in the Pyrex/back when I was building this building big as a project/so shout out to the projects/this empire came out y’all ground and what we got left/is more than I can digest>>) e la delicata introspezione di “Purity” con un’eleganza e una concretezza che riteniamo tra i pregi principali di “The Mind Of A Saint”.
Nei limiti di una cornice che, dato il concept, ha spazi di manovra limitati, l’album prende posto tra le prime pubblicazioni dell’anno da recuperare; allungando una discografia che, nel caso di Skyzoo, sta facendo registrare una progressione di assoluta sostanza.
Tracklist
Skyzoo and The Other Guys – The Mind Of A Saint – A Soliloquy (First Generation Rich/HiPNOTT Records 2023)
- Eminent Domain
- Views From The Valley
- Panthers & Powder
- Straight Drop
- 100 To One
- Bodies!
- The Balancing Act
- Brick By Brick
- Apologies In Order
- Purity
Beatz
All tracks produced by The Other Guys
Bra
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