Spitta Andretti + Alchemist – The Carrollton Heist
DatPiff.com mi ricorda sempre di più quei cestoni delle offerte che si trovano in prossimità delle casse in alcuni centri commerciali. Avete presente? Quelli ricolmi di dischi e film svenduti a pochi euro, utili perlopiù a riempire un vuoto su una mensola o a pareggiare un tavolino. Anche in quel pecoreccio può però capitare, ai più fortunati, di imbattersi in piccole perle inattese, ed è proprio questa capacità di sorprendere i propri visitatori ad accomunare DatPiff all’Esselunga di turno. “The Carrollton Heist” se ne stava infatti proprio lì, ben occultato dall’ingombrante pomposità dei nuovi mixtape di French Montana e Young Thug, due elementi che nell’equazione del Rap occupano la medesima posizione che Alfonso Signorini occupa in quella della saggistica.
Ad un lustro di distanza dalla loro prima collaborazione, lo stacanovista Curren$y/Spitta Andretti (qui al suo quinto progetto in meno di un anno) ed Alchemist hanno nuovamente unito le forze e, tra un giro di MK Ultra e uno di Triple Diesel, hanno sfornato una quarantina di minuti di musica niente male. Il compito di diradare la nebbia (si fa per dire…) è affidato all’essenzialità di “Black Rally Stripes”, che pone immediatamente Spitta nella propria comfort zone (<<I assume that you brought your lighters>>) e attiva quella sensazione di sospensione che è il denominatore comune delle sue personalità musicali. Alchemist, da parte sua, coadiuva la situazione con efficacia, riducendo ai minimi termini le proprie composizioni ed arrivando in alcuni casi a sopprimere ogni traccia di cassa e rullante in favore di infettive linee di basso che agiscono da vero e proprio scheletro del brano. “93 AMG” rappresenta il prototipo ideale di questo canone estetico, ma pure l’atmosfera sinistra di “Disappearing Ink” attinge dalla medesima tavolozza, intrecciando il suo loop etereo a un set di percussioni ovattate e spostando il piano di fuoco sulle barre in slow-motion messe a referto da Curren$y e Styles P.
Va detto che l’offerta lirica di Curren$y, pur non lesinando spunti, frecciate (<<niggas looking like clowns, all say they tryna be different/reflection so deceptive, there’s too much smoke and mirrors>>) e immagini spassose (<<one sniff it’ll make a German Shepherd backflip>>), si rivela poco entusiasmante da un punto di vista puramente tecnico. Il suo approccio, anche in virtù del timbro vocale pacato, è quello di un moderno Devin The Dude e pertanto è il mood rilassato e disteso ad ergersi a pilastro portante della sua foggia musicale. Ciò nonostante, nella seconda metà dell’ascolto, pur senza discostarsi eccessivamente dal clima dominante, Alchemist inietta qualche goccia in più di carburante nel motore con “500 Pounds Of Gas” e, soprattutto, la vibrante “Fat Albert” (con il cameo di un rigenerato Lil Wayne), conferendo le giuste nuance alla miscela e disinnescando il rischio di offrire un prodotto troppo monocorde.
Se siete alla ricerca di un trip rilassante e poco impegnativo, “The Carrollton Heist” è un’opzione low-cost che vi invito a prendere in considerazione. E’ garantito: con quei due in cabina, il volo inizierà ancor prima che possiate staccare il sedere da terra.
Tracklist
Spitta Andretti + Alchemist – The Carrollton Heist (Jet Live Recordings 2016)
- (Thief)
- Black Rally Stripes
- Cartridge
- Vibrations
- Disappearing Ink [Feat. Styles P]
- Inspiration [Feat. Action Bronson]
- 500 Pounds Of Gas
- The Mack Book
- 93 AMG
- Fat Albert [Feat. Lil Wayne]
- Smoking In The Rain
- (Dry Run)
Beatz
All tracks produced by Alchemist
li9uidsnake
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