Sweet Poison – Iron fist
Diciamoci la verità: oggigiorno essere davvero originali, nell’Hip-Hop come in qualsivoglia genere musicale, è molto più che difficile, è una sorta di miraggio. Gli Sweet Poison, realtà vicentina alla prima uscita ufficiale, senza inventarsi nulla di particolarmente nuovo dimostrano che spesso sono sufficienti tecnica e coesione in dosi adeguate per spiccare sulla media delle (tante, non sempre esemplari) produzioni nostrane. Loro sono Zethone (probabilmente il più noto dei cinque), TokyoSan, Dj Loner (in coppia anche come Settimo Paragrafo), Virus e Dj MS, la crew è in attività da diversi anni sia attraverso l’organizzazione di eventi che calcando i palchi di tutta Italia e “Iron fist”, edito da Latlantide e distribuito da Edel, suggella l’esperienza del gruppo in dodici tracce dal gusto decisamente classico.
Nei suoi circa cinquanta minuti, l’esordio degli Sweet Poison celebra l’Hip-Hop nella sua forma più tradizionale, ricorrendo a un’ottima selezione dei beat (c’è tanto Funk nei campionatori di MS, Manto, Amon, Ceri e Loner), gli scratch dei due dj (fa sempre piacere quando i piatti vengono utilizzati in misura così corposa) e il rigoroso scambio di microfoni tra i tre mc’s. Testi e metriche sono al servizio di gustose punchline (<<veniamo a rovinarti il party punto e basta, boom è natural born disaster>>, oppure <<ricorda il nome compare, abbiamo zanne per sbranare>>), ma, oltre ai brani un po’ più spocchiosi (“Welcome to Poisonville”, “Troublemakers”, la titletrack), c’è anche spazio per l’ironia tutta maschile di “Dirty Sanchez” (<<questa qui mi sta sul cazzo, ma è normale, sto cercando vie di fuga, lei mi asciuga parole, è un strazio totale>>), la descrizione piuttosto sferzante della propria città, l’omaggio, questa volta maggiormente sobrio, al genere femminile (“Venus”), la malinconia di “Solitude” e la visionarietà, con consistenti tributi a Lovecraft, di “Omega weapon” (non a caso con John Princekin).
Insomma, genuinità, competenza e carattere appartengono al DNA dell’intera cinquina, così come le idee, magari consuete, certo non mancano al buon “Iron fist”; tanto che, se dovessi indicare delle falle specifiche, finirei col lanciarmi su minuzie di poco conto quali il cantato in coda a “Love me now” (a mio giudizio superfluo) o l’ennesimo sample tratto dalla soundtrack di “Phenomena”, saccheggiata oramai in lungo e in largo. Ciò non toglie, per riallacciarmi a quanto scritto in apertura, che l’innovazione esiga percorsi meno ordinari (nell’accezione positiva del termine), pertanto dal disco di Zethone e soci non aspettatevi altro che del buon Rap su strumentali di sicuro impatto. E non è affatto poco…
Tracklist
Sweet Poison – Iron fist (Latlantide 2011)
- Welcome to Poisonville
- Troublemakers
- Dirty Sanchez
- (B/S/C)
- Iron fist
- La mia città [Feat. Liscio]
- Venus
- Love me now [Feat. Maggie Lovato]
- Solitude
- The key
- You know the name
- Omega weapon [Feat. John Princekin]
Beatz
- Manto: 1, 7
- Amon: 2, 9
- Ceri: 3
- Dj MS: 4, 5, 6, 8, 11, 12
- Dj Loner: 10
Scratch
- Dj MS: 1, 2, 5, 11
- Dj Loner: 4, 10
Bra
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