Terminator X – Terminator X & The Valley Of The Jeep Beets
Un tempo, quando le figure fondamentali dell’Hip-Hop erano il maestro di cerimonia al microfono e il dj ai piatti, esisteva la corretta abitudine di dare il proprio spazio a quest’ultimo in ogni album che si rispettasse, dedicandogli una traccia sulla quale far valere tutte le proprie doti nel far girare l’acciaio a mille. Costume adottato anche dai Public Enemy sin dagli esordi e trasformatosi poi in un vero e proprio disco solista del loro manipolatore di suoni, Terminator X, che qui ebbe l’occasione di dimostrare le capacità produttive appartenenti all’elemento più misterioso della posse.
Ne venne fuori un prodotto assai compatto, organizzato da Norman Rogers (il vero nome di Terminator) secondo i dettami della Bomb Squad, ovvero suoni apocalittici, metallici, rumorosi, con rigorosi e ricorrenti tuffi nel Funk degli anni d’oro, alternato al suo solito modo di scratchare, convulso e furioso. Introdotto, anche a livello televisivo, dal singolo “Buck Whylin'”, traccia posizionata strategicamente dopo l’intro strumentale per via della presenza di Chuck D, icona immediatamente riconoscibile il cui fine era quello di lasciare il palco a tutti i seguenti e sconosciuti artisti che prestarono la loro collaborazione, “…Valley Of The Jeep Beets” sottolinea ogni gusto musicale di Terminator, che salta dal Blues al Funk con estrema efficacia e, verso la fine, sperimenta anche l’R’n’B e una sorta di Rock’n’Roll molto leggero, presenti come ulteriore tocco nel menù, ma senza esagerazioni di sorta.
Diversi i pezzi che vale la pena ricordare: oltre alla già citata “Buck Whylin'”, salirono presto alla ribalta underground “Juvenile Delinquentz”, brano impostato su teorie cospiratorie in pieno stile P.E., “The Blues” di Andreas 13, dove la morbidezza del flow si abbina più che bene alla delicatezza espressa dalla strumentale, “Back To The Scene Of The Bass”, a firma degli Interrogatorz, caotica ed elaborata, continuamente interrotta da campioni abilmente resi sensati tra loro nonostante la differente estrazione, “Wanna Be Dancin'”, infine, di Celo, costruita su due differenti loop di pianoforte e abbinata a un flow molto deciso. Tutto materiale che piacerà senza ombra di dubbio agli amanti del noize, che magari apprezzeranno meno “No Further”, l’R’n’B cui si accennava in precedenza, e “DJ Is The Selector”, passabile tentativo di Dub, anche queste incastrate a dovere ai brevi ma estremamente apprezzabili intermezzi dedicati esclusivamente all’arte del beat, dove il ritmo viene dettato dall’aggressività degli scratch sopra ogni altra cosa.
Bring Tha Noize!
Tracklist
Terminator X – Terminator X & The Valley Of The Jeep Beets (Columbia Records 1991)
- Vendetta… The Big Getback
- Buck Whylin’ [Feat. Chuck D and Sister Solujah]
- Homey Don’t Play Dat [Feat. Bonnie & Clyde]
- Juvenile Delinquentz [Feat. Juvenile Delinquentz]
- The Blues [Feat. Andreas 13]
- Back To The Scene Of The Bass [Feat. Interrogators]
- Can’t Take My Style
- Wanna Be Dancin’ [Feat. Celo]
- DJ Is The Selector [Feat. Dubmasta]
- Run That Go-Power Thang [Feat. Spacey B. Experience]
- No Further [Feat. Section 8]
- High Priest Of Turbulence
- Ain’t Got Nuttin [Feat. Chief Groovy Loo]
Beatz
All tracks produced by Terminator X
Scratch
All scratches by Terminator X
Mistadave
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