The Game – Doctor’s Advocate
Mai stanco di nuove avventure discografiche, viste le continue e ravvicinate date di uscita di CD e mixtape, The Game torna sulla scena dopo non esserne sostanzialmente mai stato assente con “Doctor’s Advocate”, secondo disco ufficiale il cui titolo si potrebbe spiegare da solo e che riserva all’ascoltatore più di qualche gradita sorpresa, soprattutto a chi si sarebbe aspettato un approccio più mainstream dopo la nota militanza del nostro amico Jayceon nella G-Unit. Per l’occasione, The Game mette in campo tutte le doti che lo contraddistinguono, ricercando strenuamente la credibilità del ghetto e delle persone della propria cerchia (quelle che sono rimaste, si intende), atteggiandosi come al solito da perfetto bullo e attirando a sé molte antipatie gratuite all’interno della sua fetta di mercato, mai troppo a proprio agio con chi continua a volersi autoproclamare e combattere a tutti i costi.
Il confronto, l’appartenenza e la separazione sono i tre temi che caratterizzano questo progetto, presi e ripresi continuamente sotto diverse salse: il confronto è quello con gli ex amici 50 Cent e compagni, già blastati a dovere in “3.000 Bars”, l’appartenenza è quella al sobborgo di Compton, esaltato e citato in quasi tutti i momenti possibili e immaginabili, e quella con la legacy degli N.W.A. (la cui scritta è tatuata assieme ad Eazy-E sul corpo del rapper), la separazione è quella da Dr. Dre, al quale è esplicitamente dedicato il titolo dell’album e al quale sono indirizzate molte delle attenzioni di Game, preso a giustificare le sue azioni di contrasto nei confronti di un’icona del suo luogo di nascita contro il quale non avrebbe mai pensato di andare. Come tematiche, dicevamo, non siamo al massimo dell’originalità, in quanto le parole Dr. Dre, Aftermath e Compton sono ripetute dall’inizio alla fine dell’album; tuttavia, è innegabile che Game sia migliorato molto dal promettente esordio di “The Documentary” e quando dice di poter camminare con le proprie gambe, c’è da dargli parecchio credito: è sufficiente inserire il CD a palla nella vostra macchina e ascoltare per credere.
Tra le idee maggiormente riuscite troviamo “It’s Okay (One Blood)”, primo singolo che vede la partecipazione di Junior Reid e che riprende l’idea sonora della “One Blood” del Wu-Tang Clan, “Compton” è semplicemente stordente grazie a un flow da manuale e una base stranamente dura e dal sapore old school di Will.I.Am, mentre Just Blaze rende omaggio ai Public Enemy in “Remedy” col campione di “Black Steel In The Hour Of Chaos”, con The Game che sputa <<the key to drivebys is aim steady/turn that Bape hoody into motherfuckin confetti/when you cross that enemy line/close your eyes, Parental Discretion Iz Advised>>. Le cose funzionano alla grande quando ci s’improvvisa su uno stradone di L.A. su una bella decappottabile e ci si lascia andare ai ritmi di “Let’s Ride” e “Too Much”, graziata dal ritornello di Nate Dogg, mentre il ritmo cambia ulteriormente avventurandosi nella bella “Wouldn’t Get Far”, prodotta da Kanye West (che regala anche il featuring), contraddistinta da un ritmo tranquillo accompagnato dalla dolce presenza campionata di Diana Ross e della sua “I’d Find You Anywhere”, secondo il mio parere un classico istantaneo.
Passata “Scream On ‘Em”, un innodico omaggio di Swizz Beatz, troviamo appunto “Doctor’s Advocate”, dove Game suona più come un bambino in cerca di riconciliarsi col padre (con l’aiuto dello zio Busta), e una manciata di brani nella media che vedono, tra le altre, le partecipazioni di Snoop, Daz, Kurupt e Xzibit, per poi chiudere in bellezza con il capolavoro prodotto ancora da Just Blaze “Why You Hate The Game”, con l’ottimo featuring di Nas e dove Game supera se stesso con versi tipo <<‘Pac is watchin’, B.I.G. is listenin’/while Pun talkin’ to us Jam Jay still spinnin’/to every nigga listenin’/I was supposed to be amongst kings>> oppure <<my sisters used to laugh and call me Rambo/seen Eazy’s legacy melt away like a candle/I rekindle the flame Dre created The Game/Nigga Wit a Attitude from the cloth I came>>, prima di sentir terminare il tutto con un bel coro gospel. Il risultato finale, quindi, è sorprendente e molto più felice di quello che sulla carta ci si poteva immaginare.
A conti fatti, questo round The Game l’ha vinto con un knock-out deciso, sia nei confronti del suo mentore, riuscendo ad attirare a sé molti dei migliori produttori in circolazione in un unico lavoro (risultato quindi vario e molto completo), sia nei confronti di 50 Cent, andato a perdere un elemento di spessore all’interno del quale batte forte il legame con gli N.W.A., che per primi hanno esaltato quel sobborgo che ora chiede a The Game di continuare a tenerne alto l’onore. Per il momento, la missione gli è riuscita.
Tracklist
The Game – Doctor’s Advocate (Geffen Records 2006)
- Lookin’ At You [Feat. Mac Minister and Tracey Nelson]
- Da Shit [Feat. Janeen Jasmine and Tracey Nelson]
- It’s Okay (One Blood) [Feat. Junior Reid]
- Compton [Feat. Will.I.Am]
- Remedy
- Let’s Ride
- Too Much
- Wouldn’t Get Far [Feat. Kanye West]
- Scream On ‘Em [Feat. Swizz Beatz]
- One Night [Feat. Andrea Martin]
- Doctor’s Advocate [Feat. Busta Rhymes]
- Ol’ English
- California Vacation [Feat. Snoop Dogg and Xzibit]
- Bang [Feat. Tha Dogg Pound]
- Around The World [Feat. Jamie Foxx]
- Why You Hate The Game [Feat. Nas]
Beatz
- Ervin Pope: 1
- Dj Khalil: 2
- Reefa: 3
- Will.I.Am: 4
- Just Blaze: 5, 16
- Scott Storch: 6, 7
- Kanye West: 8
- Swizz Beatz: 9
- Nottz: 10
- Jonathan “J.R.” Rotem: 11, 13
- Hi-Tek: 12
- Jelly Roll: 14
- Mr. Porter: 15
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