The Grouch, Eligh and Cunninlynguists – The Winterfire EP
Empiricamente, il 99% dei loro colleghi si sarebbe, con ogni probabilità, limitato a ripescare una manciata di fotogrammi e clip varie da qualche vecchio hard disk, lanciare Adobe Premiere, montare il tutto in cinque minuti, corredato da qualche filtro, un paio di titoli e l’immancabile traccia strumentale in sottofondo, per poi sbattere il risultato in bella vista sulla bacheca di Facebook. Loro (le due leggende viventi The Grouch ed Eligh, accompagnati da Deacon, Natti e Kno) no, hanno deciso di fare le cose per benino, confezionando un trailer in formato concept EP per annunciare il settimo How The Grouch Stole Christmas Tour.
Interamente prodotto da Kno, “The Winterfire EP” riflette un paesaggio sonoro dai tratti glaciali e aggraziati, tanto affine nella sua impostazione da sembrare quasi uno spin off di quel “Death Is Silent” partorito tra le pareti degli APOS Studios un quadriennio fa. A ricordarlo da vicino troviamo infatti gli archi scintillanti di “Only The Past”, che fanno da cornice al carpe diem lirico del collettivo (<<I turn clocks with my muscles/move rocks with a chuckle/just watch, no buckle/when time is a puzzle, then trust this/life isn’t measured, it just is>>), il pulsare appassionato di “Fire In The Eyes”, con tanto di interpolazione pitchata di “Persephone” dei Wishbone Ash (ripresi pure nel ritornello di “100 Years”) a confermare la recente ispirazione Rock di Kno, e infine tutta la fiammata poetica (<<from a highway to heaven 100 something on the dash/to a side street in Hades broke down, outta gas>>) che, di brano in brano, conduce l’ascolto andando infine a stemperarsi nell’algido tepore di “Too Many Winters”, highlight assoluta del progetto.
Solido in tutta la sua (breve) durata, “The Winterfire” mostra i muscoli proprio là dove l’ultima uscita targata Cunninlynguists tendeva a imbarcare acqua, causa l’eccessiva diluizione qualitativa. Il migliore? Natti, pur non essendo presente in ogni traccia, si porta a casa il microfono rendendosi autore delle strofe più ispirate (e meglio eseguite), ma ad emergere tarantinamente in qualità di protagonista assoluto dell’opera è indubbiamente Kno che, come d’abitudine, limita la propria presenza fisica a pochi cameo (in questo caso la sola strofa in “100 Years”) dirigendo però magistralmente l’intreccio dalle retrovie. I suoi beat, pur confermandosi corposi e ricchi, riescono a non eccedere mai, mantenendo quel sottile equilibrio che permette di veicolare parole e umori sulla medesima lunghezza d’onda, senza che uno finisca per sovrastare l’altro. Non temete quindi e procedete nell’ascolto perché, a dispetto della minaccia di irrompere nel bel mezzo del cenone per sottrarre la magia del Natale, The Grouch e soci ci hanno invece lasciato, con qualche settimana d’anticipo, un bel regalo da scartare sotto l’albero.
Tracklist
The Grouch, Eligh and Cunninlynguists – The Winterfire EP (No label 2014)
- Ignite (Intro)
- Fire In Her Eyes
- Only The Past
- 100 Years
- Gas Station Attendant
- Too Many Winters
- Extinguish (Outro)
Beatz
All tracks produced by Kno
li9uidsnake
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