Devo ammettere di non essere mai stato un accanito fan del più classico Rap west coast. Le argomentazioni gangsta di inizio anni ’90, inneggianti la misoginia, la violenza e l’odio razziale, non sono mai state nelle mie corde, così come il tappeto musicale tipico del sottogenere. Ecco che allora non ho mai investigato più di tanto i progetti della costa mancina e i suoi principali attori sono rimasti a me poco conosciuti per lungo tempo. Tutto ciò ha avuto un cambio repentino di marcia nel momento in cui ascoltai per la prima volta due album fondamentali: “The Platform” (Dilated Peoples) e “Quality Control” (Jurassic 5). Dal quel momento in poi ho preso coscienza dell’esistenza di qualcosa di alternativo nel panorama Hip-Hop di sponda ovest e della presenza di diverse realtà interessanti, a volte poco pubblicizzate e poco conosciute. In breve tempo ho scoperto una serie di gruppi all’avanguardia per ciò che propongono: Hieroglyphics, Souls Of Mischief, Dilated Peoples, Jurassic 5 e – venendo al punto – Visionaries ci sbattono davvero in faccia qualcosa di diverso e di qualitativamente intrigante.

Tra gli ultimi album ascoltati, il quarto lavoro dei Visionaries, uscito oramai più di tre anni fa e che segue “Galleries”, “Sophomore Jinx” e “Pangaea”, merita tutta la vostra attenzione. Dimenticate ciò che sapete del Rap californiano; il gruppo è strettamente connesso alla crew dei Beat Junkies e già questo, inevitabilmente, potrebbe essere di ottimo auspicio, nonché sinonimo di garanzia. Quanto viene affrontato dalla crew – un vero e proprio collettivo – è pervaso da un senso di felicità: le tematiche sono sempre molto spensierate e semplici, senza mai cadere in particolari giri mentali o amenità frutto di un finto intellettualismo. Quello che LMNO e compagni vogliono è un po’ di festa, senza disdegnare, a volte, qualche argomento leggermente più impegnato. Alle macchine si alternano i membri della crew, con una serie di episodi a testa, e qualche esterno: Key Kool e Dj Rhettmatic si presentano in forma, così come il conterraneo Dj Khalil, ottimo anche il lavoro di Kev Brown; inoltre, la presenza di J Dilla e Madlib dalla Stones Throw aiuta a variegare la produzione e aggiungere un tocco di classe in più. Mr. Yancey campiona voci e sirene condite da batterie morbide al suo solito livello, mentre Mr. Jackson sforna un giro di piano e un battito da capogiro: normale amministrazione (per loro).

Un discorso a sé va fatto sul Rap, specialmente quello di 2Mex e LMNO: entrambi sono in possesso di un flow un po’ atipico, che in particolar modo a dei neofiti potrebbe risultare indigesto. Il primo spara rime a una velocità supersonica in maniera forse un po’ troppo a scatti, mentre il secondo risulta lento anche se efficace. Tuttavia, questo è il bello: la personalità che ci mettono, senza cadere nel banale e nel già sentito, è parte della cifra stilistica di un gruppo che viene valorizzato proprio dalle piccole differenze apportate da ciascuno. Ottime, per citarne qualcuna, le super energetiche “Smash Music” e la titletrack. Buoni anche i featuring presenti; ma una lode particolare va a Rhettmatic per l’intera produzione degli scratch che qua e là condiscono la maggior parte dei brani, come da buona tradizione Beat Junkies.

Tracklist

Visionaries – We Are The Ones (We’ve Been Waiting For) (Up Above Records 2006)

1. All We Need
2. In The Good [Feat. Ariano]
3. All Right
4. Crop Circles
5. Do Gooders [Feat. Georgia Anne Muldrow]
6. 1%
7. Lately
8. 4wd Motion
9. The Moreye/Reprise
10. This Here
11. School Daze
12. Smash Music
13. Need To Learn [Feat. Rakaa Iriscience, RBX, YZ, Brother J and Sadat X]
14. Talkin’ Handjive
15. We Are The Ones

Beatz

• Dj Khalil: 1
• James Alsander: 2
• Jay Dee aka J Dilla: 3
• Polyhedron: 4
• J. Rocc: 5
• Kev Brown: 6
• Dj Rhettmatic: 7, 8, 10, 12
• Key Kool: 9, 11, 15
• Madlib: 13
• Dj Rhettmatic and Shortkut: 14

Scratch

All scratches by Dj Rhettmatic except on track #14 by Dj Rhettmatic and Shortkut

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