Visioneers – Hipology

Voto: 4,5

Torniamo di nuovo a parlare della BBE, etichetta prodiga di uscite succose e mai prive di eleganza. Dopo i bei lavori degli Electric Wire Hustle, di Benny Tones, di Git, di Mathias Stubø e tantissime altre cose più distanti dal mondo della black culture propriamente detta, ci soffermiamo questa volta sui Visioneers (da non confondere coi Visionaries), collettivo di artisti riconducibile alla carismatica e influente figura del buon Marc Mac, già noto come metà del progetto D’n’B 4 Hero.

Come il titolo lascia supporre, a suo modo questo è un disco più Hip-Hop di moltissimi altri album tradizionali farciti di rime dal primo all’ultimo minuto della loro durata. Siamo lontani da qualsiasi sperimentalismo (avete presente gli Heliocentrics? Ecco, prendeteli e metteteli da parte, ora non vi servono), la strada battuta dai visionari è quella di dirigere una vera e propria orchestra di suoni provenienti dalle fonti più disparate, tenendo il Jazz e il Funk come punto di riferimento. Di cose buone ce ne sono davvero moltissime e risulta parecchio imbarazzante dover descrivere proprio tutto, perciò partite da questa garanzia: se cercate un album pieno di groove, elegante, a suo modo vintage, talmente legato all’Hip-Hop da somigliare a uno di quei lavori che l’Hip-Hop l’hanno per primi influenzato, se cercate qualcosa di attuale e di classico, allora “Hipology” è ciò che fa per voi.

C’è l’intervento di John Robinson (mai fuori forma, mai esagerato, preciso; insomma, tutto quello che un mc dovrebbe essere!) che, a dispetto di un ritornello un po’ noioso a opera di Jimetta Rose, viaggia alla grande sui ritmi di “Shine” (sembra venir fuori da un Madvillain sotto sedativi), ci sono momenti in cui sembra quasi di sentire reminiscenze axelrodiane (“Swahililand”), altri all’insegna di una certa aggressività Funk (si prenda l’ottima “Shaft In Africa”, ottima già dal titolo) e veri e propri bagni di old school in diversi momenti del disco. In pratica, Marc Mac sembra rispondere in maniera assoluta al quesito di sempre: è poi necessaria una grande knowledge per fare della buona musica, se si possiedono già il talento e gli strumenti tecnici sufficienti? Ovviamente la risposta che i Visioneers danno è un lapidario , le argomentazioni sono sparse tra un brano e l’altro e io posso solo dire che seguire il ritmo di “Come And Play In The Milky Night” (forse la mia traccia preferita) mi ha fatto passare col rosso alla stazione di Ancona in uno dei miei tanti viaggi in macchina per ascoltare un album (per me è una prassi, le cose più importanti le ho sempre recepite attraverso l’autoradio).

Al di là della conoscenza smisurata che la realizzazione di un prodotto del genere richiede, non si può comunque ignorare la bravura effettiva nel gestire tutti i suoni, evitando la pericolosa trappola del sound polveroso a tutti i costi (le batterie sono freschissime, i fiati perfetti) e del revival forzato. Non c’è molto da aggiungere, se non che questo è il disco giusto da avere nel vostro lettore; ma occhio se siete alla guida…

Tracklist

Visioneers – Hipology (BBE Records/Omniverse Recordings 2012)

CD 1

  1. Dial In (Intro)
  2. Back In Time [Feat. Baron and TRAC]
  3. Come And Play In The Milky Night
  4. Ice Cream On My Kicks
  5. Shine [Feat. John Robinson and Jimetta Rose]
  6. Shaft In Africa (Addis)
  7. Rocket Man (Afrolatin Joint)
  8. Swahililand
  9. Oil & Water [Feat. Notes To Self]
  10. Jungle Green Outlines
  11. LuAnne From Harlem
  12. Funky Fanfare
  13. Apache (Battle Dub)
  14. Whatever Happened To Peace?

CD 2 – Hipology Bonus Mixtape

  1. Apache (Battle Dub)
  2. Shaft In Africa (Addis)
  3. Back In Time [Feat. Baron and TRAC]
  4. Come And Play In The Milky Night
  5. Funky Fanfare
  6. Jungle Green Outlines
  7. Swahililand
  8. Shine [Feat. John Robinson and Jimetta Rose]
  9. LuAnne From Harlem
  10. Rocket Man (Afrolatin Joint)
  11. Ice Cream On My Kicks
  12. Oil & Water [Feat. Notes To Self]
  13. Whatever Happened To Peace?

Beatz

All tracks produced by Marc Mac

Scratch

  • Dj Dopey: 9
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