Zampa – Vanagloria
Ammetto preliminarmente di aver dovuto aspettare tanto, prima di riuscire a scrivere di questo disco – e di quest’artista; per motivi sentimentali, che risalgono al periodo agrodolce dell’adolescenza. Un ragazzo timido e introverso (un turbato distratto, per dirla con Fabri Fibra), che scopre l’Hip-Hop un passo per volta e che, in una fredda notte d’inverno, lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma entra in contatto con “Questo fuoco” e, in generale, con “Lupo solitario”, secondo album in studio di Zampa aka Zampini. Quel disco era del 2004. Zampa ha poi continuato il suo percorso artistico in modo silente ma sempre con grande dignità. Quando il Rap non è propriamente il tuo lavoro, ma appunto un fuoco (che non riescono a spegnerlo!), una passione che brucia, lo utilizzi solo nel momento in cui hai bisogno di esprimere qualcosa d’importante. E questo qualcosa d’importante può essere proprio quel fuoco che, crescendo, non senti più tuo: <<il tempo cambia tutto e la passione/se ti distrai diventa un’ossessione>>.
Si chiude così la prima strofa di “Vanagloria”, titletrack e in definitiva introduzione perfetta all’ultimo album solista dell’mc veneto, a sette anni da “Il richiamo della foresta”. Il significato profondo del progetto è racchiuso tutto nel brano iniziale, un onesto scrutarsi allo specchio: ci sono la rabbia, il risentimento della provincia, la brutale realtà quotidiana che schiaccia i propri sogni (<<Dio perdona i miei peccati/anche se so già che poi li rifarò/pure se ritiri i dadi/il finale qui non cambia/…/crepe nello specchio, il fango e la notte dentro/dopo due anni chiuso dentro un appartamento/dopo avere perso pure l’ultimo treno/…/dimmi come cazzo faccio ad essere sereno>>). Come il vino, Zampa – straight from Osteria Lirica! – migliora con gli anni: lo stile si deposita in profondità, nel fondo dei concetti e dei dubbi di un uomo maturo che comunica col Rap i suoi pensieri più intimi. Sempre con stile, ovviamente, perché un mc resta un mc.
E un mc, oggi, per sopravvivere deve riuscire ad adattarsi, a trasformarsi velocemente. In “Vanagloria” si percepisce con chiarezza: come nel precedente “Richiamo…”, il tentativo è quello di unire vecchio e nuovo, amalgamando il tutto dentro e intorno alla personalità di Zampa, alla sua straripante tecnica e a una voce coinvolgente. Ma devi essere cauto. Ecco il perché di un pezzo come “Camaleonte”, insieme a Rido: <<la giungla ha un nuovo re, sua altezza camaleonte>>. Certi valori, certe opinioni, devono esistere e resistere. Zampa, così come molti altri mc’s poco noti, forse, ma sempre presenti, ci ricorda che un’alternativa esiste e la si crea facendo. Senza chiudersi in una rassicurante quanto impossibile retrotopia e senza abbandonarsi completamente al nuovo che avanza – rapidamente e senza senso – travolgendo e tritando ogni cosa per riproporla a brandelli: un equilibrio, determinato dalla persona che crea. E c’è tanto di personale, in questo disco.
Un pezzo come “Falene”, ad esempio, hit per ogni buona radio Hip-Hop, non necessariamente anticonvenzionale. Con quel suo mood notturno, le liriche straziate… O “Buoni propositi”. In entrambe il Nostro riesce a mettersi a nudo ed entrambe sono strumentali che potrebbero essere utilizzate per delle trappate scanzonate, riuscendo a ottenere un contrasto che funziona e convince. Altri episodi, su beat più classici (tutti a firma Manny Mani), non abbassano l’intensità della persona nelle rime, dei problemi esistenziali e personali nella tecnica. Abbiamo così pezzi come “Due cuori”, col bellissimo ritornello di Adriana; “Costellazioni” con Moder, altro rapper che con gli anni migliora sempre più, mantenendo uno stile sincero e un legame saldo col lato oscuro.
In generale, ci sono tutti gli ingredienti che dovrebbero condurre a un buon album Hip-Hop, andando oltre la medietà dei prodotti tipici dell’odierna industria musicale ma non suonando vecchio né sorpassato. Attuale, senza l’ossessione di doverlo essere forzatamente. E allora spazio a tracce come “Metamorfosi” o “Fino al mattino”; ai canonici banger come “Adrenalina” con Lanz Khan e Ares Adami; a “Lo scontro quotidiano” con Dj Kamo e un Jack The Smoker in gran forma (<<scrivo canzoni e no algoritmi, c’ho i miei ritmi>>), quasi un omaggio a “Il suono per resistere”, e ai richiami nostalgici al passato come la gustosa sesta parte de “Il branco” o “Better dayz” insieme a Capstan.
Ma ho detto, forse, anche troppo. Non volendo ulteriormente guastarvi la sorpresa di un’uscita attesa da una buona fetta degli ascoltatori di underground italiano, mi congedo quindi dalla recensione di “Vanagloria” indicandolo come il disco di cui c’era bisogno e con le parole di chi l’ha pensato e realizzato: <<i sogni a volte lasciano cicatrici/e mentre intorno tutti ridono/tutti vincono, tutti si autocelebrano/ti guardi allo specchio/e l’unica cosa che riesci a dire è/chi cazzo sei?/La musica è la nostra unica via di fuga/per questo siamo ancora qui/…/forse domani saremo la storia/o solo un altro esempio di vanagloria>>. Da ascoltare, prima che sia troppo tardi.
Tracklist
Zampa – Vanagloria (Vibra Records 2023)
- Vanagloria
- Adrenalina [Feat. Lanz Khan e Ares Adami]
- Falene
- Lo scontro quotidiano [Feat. Jack The Smoker]
- Fino al mattino [Feat. Numb]
- Buoni propositi
- Camaleonte [Feat. Rido]
- Mediterraneo
- Better dayz [Feat. Capstan]
- Costellazioni [Feat. Moder]
- Il branco pt. 6 [Feat. Capstan, Slowletti, Numb, Eyembars, Blista Kaine, Tripla B, Loze, Koi e Blackson]
- Due cuori [Feat. Adriana]
- Metamorfosi
Beatz
Tutte le produzioni di Manny Mani
Scratch
- Dj Kamo: 4
Zeffiro B
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